L’ad di Nidec conferma l’impegno: piano da 15 milioni per Monfalcone

Progetto triennale tra innovazioni e nuovi macchinari. Diversificazione del prodotto, con motori grandi
Laura Borsani

MONFALCONE. «Vogliamo mantenere lo stabilimento di Monfalcone e sviluppare la sua crescita produttiva». Ad affermarlo, giovedì 17 marzo, è stato Dominique Llonch, Ceo di Nidec Asi, nell’assumersi un impegno di grande portata per l’azienda cittadina, inserita a pieno titolo nella riorganizzazione delle numerose sedi produttive sparse in tutta Europa e nel mondo. La conferma giunta dal manager francese è parte di una strategia industriale molto articolata, propria di un Gruppo di rilevanza internazionale.

Affermazioni all’insegna del rilancio che l’Ad ha consegnato, a margine dell’incontro in municipio, con il sindaco Anna Maria Cisint, presenti anche il direttore dello stabilimento Francesco Secondino, e il direttore del personale Alessandro Succi. In mattinata è seguito in azienda il confronto programmato con le Organizzazioni sindacali, le Rsu di stabilimento assieme al segretario provinciale della Cgil, Thomas Casotto, e al segretario provinciale della Uilm, Antonio Rodà.

Le linee illustrate dal Ceo di Nidec per il sito di Monfalcone si traducono in un piano di investimenti triennale del valore quantificabile in 15 milioni di euro. Le parole chiave sono la diversificazione dei mercati, a fronte della ricerca e dello sviluppo del prodotto, e l’innovazione dello stabilimento. Si tratta quindi di investimenti destinati a implementare, accanto ai motori tradizionali attualmente realizzati in azienda, di motori di altra tipologia, quelli di grandi dimensioni, concepiti in forma standardizzata, ritenuti più performanti, anche in termini di posizionamento sul mercato. Non solo dunque gas & oil, settore che, come ha spiegato Llonch, sta registrando la difficoltà del mercato, estendendo pertanto la “platea produttiva”, facendo riferimento anche al settore navale e alla strada dell’eolico. Nuovi filoni di crescita.

Diversificazione agendo contestualmente su altri aspetti fondamentali. «Questo piano – ha osservato L’Ad Llonch – sarà accompagnato da un rafforzamento del management e del sistema commerciale per incidere maggiormente in presenza di alcuni mercati oggi chiusi come la Russia, e comporterà inoltre un aggiornamento delle professionalità». Potenziamenti su più piani, sotto il profilo dell’organizzazione delle linee produttive, del prodotto e della pianificazione. L’Ad ha fatto rientrare il consequenziale «rinforzo dell’approccio rivolto ai clienti principali», legato alla commercializzazione del prodotto.

Tutto finalizzato a dare impulso all’acquisizione delle commesse. In merito allo stabilimento Nidec di Monfalcone, Llonch ha pertanto dichiarato: «Attualmente, l’azienda non è in condizioni ottimali, ma risulta in utile. Stiamo portando avanti un rinnovamento sotto l’aspetto finanziario molto importante, dai buoni effetti economici», anche se ancora lontani rispetto a quanto vuole perseguire il fondatore e proprietario giapponese.

Ha aggiunto: «Dobbiamo investire su macchinari e attrezzature nello stabilimento per essere più competitivi». L’azienda, ormai “datata”, va innovata. Il sito di Monfalcone rimane strategico. Focalizzando ora l’attenzione sui grandi motori, pur continuando a mantenere i più piccoli al fine di completare la gamma produttiva.

A margine dell’incontro, il sindaco Cisint ha espresso soddisfazione: «Il management ha mostrato di saper considerare il valore del nostro territorio per i loro investimenti e di quanto stiamo facendo anche per la creazione di sinergie e reti. Personalmente, mi sembra assolutamente importante un dialogo tra Nidec, Fincantieri, Mangiarotti e Autorità portuali che potrebbe portare a far maturare prospettive innovative, ovviamente tenendo conto del momento, che richiede un impegno collettivo per affrontare una stagione fra le più difficili. Ci sono tutte le premesse per guardare all’evoluzione di Nidec con una certa fiducia».—

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