L’acqua non dà tregua e Planina affonda

Innalzamento di un altro metro del lago carsico vicino a Postumia. Il bacino nella valle contiene già 75 milioni di metri cubi
Lasorte Trieste 21/02/14 - Slovenia, Loze, Disgelo dopo Gelicidio
Lasorte Trieste 21/02/14 - Slovenia, Loze, Disgelo dopo Gelicidio

INVIATO A PLANINA. Scrivo mentre l’acqua sale. Intorno a me i “dannati” di Planina riempiono sacchi di sabbia e li piazzano attorno alle case. Vivi in un girone dantesco. Più costruisci nuovi argini più la maledetta acqua sale, sale. Già una cinquantina di case ha dovuto arrendersi. Dal lago spuntano solo i tetti, lindi, tegole nuove appena posate. Altre ventiquattro abitazioni sono raggiungibili solo con le barche. Lungo le vie del paese si ammassano materassi, armadi, qualcuno ha smontato la caldaia dalla cantina. Le balle di fieno bagnate puzzano, le mucche sono nervose, spostate in stalle improvvisate. Si sale, più in alto, inseguiti dall’acqua che, secondo gli esperti, salirà ancora di un metro, forse più, solo 30 centimetri entro domattina (stamane per chi legge, ndr). La gente però non molla, in maniche corte, sudati, aiutati dai militari e dai vigili del fuoco (50 ne sono arrivati da Capodistria) come industriose formichine costruiscono i loro argini che domani saranno già inutili. E allora ne costruiranno di altri e altri ancora. Per non impazzire è meglio lavorare, illudersi, piangere. Come la signora Zdenka, 68 anni, che ha appena finito di ammassare tutte le sue cose dal primo al secondo piano della casa. «Domani mattina mi sveglierò con l’acqua sotto il letto», afferma singhiozzando. Ma non si arrende, non se ne va. E l’acqua sale. E poi piove, governo ladro! Uno sguardo all’acqua che viene dal cielo e un altro a quella che viene dalla terra, una tenaglia liquida che strizza le meningi. «Guardi - sbotta Rudi palesemente infastidito della presenza di “stranieri” curiosi - abbiamo salvato casa mia con gli argini e ora stiamo lavorando per salvare le case dei vicini, ma lei crede che ci sia stato qualcuno che ce ha procurato una pompa idrovora? Le vede lei le pompe idrovore da qualche parte? No, abbiamo fatto tutto da soli». Pronta la replica della Protezione civile che coordina le operazioni di salvataggio e che ha dato ordine a militari e vigili del fuoco di non costruire nuovi argini visto il ritmo a cui l’acqua continua a salire e a travolgere tutto. «Peggiorerebbe la situazione», affermano. Intanto il lago carsico contiene già 75 milioni di metri cubi d’acqua ed è profondo 18 metri. L’ultima grossa alluvione avvenne nel 2009. Allora il bacino si riempì di 40,6 milioni di metri cubi d’acqua ed era profondo 8 metri. Il tutto durò 37 giorni. Oggi si parla di maggio per uno svuotamento totale dell’invaso carsico. Andrej che per molti anni ha vissuto nel paesino di Malne trova la forza di arrabbiarsi con il mondo. «A casa mia eravamo alluvionati due volte l’anno. In cucina avevamo solo il tavolo, una panca e la cucina economica. Quando l’acqua si ritirava toglievamo il fango, davamo una spazzata con la scopa di saggina, pitturavamo i muri fino al livello raggiunto dall’acqua e continuavamo a vivere senza tutti giornalisti, vigili del fuoco o militari attorno». Capisci che non è aria e te ne vai. Sotto la pioggia battente che, a detta dei meteorologi domenica smetterà ma riprenderà a cadere mercoledì. Una donna che abita ben lontano dalla linea dell’acqua non si tira indietro e si è autopromossa addetta al vettovagliamento di militari e vigili del fuoco. Fa la spola dalla sua abitazione al “fronte” portando the caldo e qualche panino di formaggio. Nessuno resta fermo, il formicaio non si arrende, si muove, lotta, costruisce e l’acqua dopo un po’ distrugge, ma il formicaio non annega non molla. La polizia gira lungo le vie di Planina per combattere il fenomeno dello sciacallaggio, ma pattuglie fanno anche da filtro più a monte impedendo l’accesso al lago carsico a curiosi o, peggio ancora, ai turisti del disastro. Adesso non piove più, nonostante i nuvoloni neri su Planinsko polje. Scrivo, e l’acqua sale, sale...

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Il Piccolo