L’Aci volta pagina con le elezioni del nuovo direttivo: sfida fra due liste
TRIESTE Da “attore” quasi monopolista in un settore di larghissima diffusione a piccolo “comprimario” in attesa di un rilancio che, sebbene possibile, richiede capacità organizzative e impegno non comuni, doti peraltro condivise da tutti gli otto candidati. È la “fotografia”, con relativo “flash-back” dell’Aci Trieste, la sezione locale dell’Automobile Club d’Italia che giovedì uscirà ufficialmente dal commissariamento con l’elezione di un nuovo direttivo.
Tutti gli automobilisti over 40 ricordano quando gli uffici dell’Aci di via Cumano erano il punto di riferimento, per alcune pratiche obbligatorio, per tutta una serie di pratiche burocratiche e attività connesse al possesso e alla gestione della propria vettura. Uffici spaziosi su almeno due piani, un numero consistente di impiegati, l’autolavaggio sotterraneo... Quei tempi sono ormai lontani. A Trieste, ma la situazione è più o meno comune ad altre città italiane, l’ente pubblico non economico non ha retto l’“assalto” della liberalizzazione, della concorrenza sempre più agguerrita delle agenzie di pratiche auto e delle compagnie assicurative, che sempre più avevano iniziato a offrire e offrono la copertura del recupero dell’auto in panne a condizioni vantaggiose se non gratuite.
Da tempo chiusa la grande sede vicino l’ippodromo, nel novembre 2012 l’allora presidente Giorgio Cappel «a causa di nuovi importanti impegni di lavoro» dopo circa 10 anni lasciava la carica. L’Aci, ora ridotto a un piccolo ufficio in via Fabio Severo e alla “delegazione” (una realtà che opera con una sorta di concessione) di via Franca, veniva commissariato dai vertici di Roma e affidato a un professionista fuori regione. Ora la svolta: alle elezioni di giovedì si presentano due liste con quattro candidati ciascuna. «Per fare qualcosa bisogna pensare in grande, siamo carichi di entusiasmo» afferma fiducioso Enrico Lena, della Lista 1, campione europeo di velocità in salita con autostoriche. E a leggere il “programma elettorale” ci sarebbe da fare tremare i polsi a più di un manager di alto livello, come del resto è il “capocordata” Gian Paolo Brini, residenza extraregionale, ex Montepaschi e una miriade di cariche in realtà economiche e associative. Si va da un’auspicata nuova sede nientemeno che al Magazzino 26 all’ambizione d’inserirsi nel “grande gioco” della Nuova via della seta con servizi agli autotrasportatori. Accanto, iniziative di promozione della sicurezza stradale con attività in un’area apposita in zona demaniale a Pese, l’attrazione dei turisti in auto d’epoca. Fino a ipotizzare l’Aci come guida di un’Associazione temporanea di scopo per una candidatura Unesco di Trieste. Completano la rosa Riccardo Novacco, presidente dell’Ater Trieste, e Luca Olivi.
«Abbiamo senz’altro un buon radicamento sul territorio e vogliamo ascoltare le esigenze dei soci, che speriamo d’incrementare, per potere offrire loro servizi aggiuntivi» racconta Alberto Agosti, della Lista 2, commercialista e pilota in salita con vetture moderne. «Nel mio caso - aggiunge - professione e passione si sono felicemente sovrapposte. Sinceramente, ora come ora anche i nostri iscritti collegano l’Aci alla semplice fruizione del carroattrezzi ma già non è così e noi vorremmo ancora ampliare i servizi e i vantaggi offerti dalla tessera». Agosti, che “corre” insieme a Elisabetta Fabris, Andrea Maiani e Maela Tercon, candidata alla presidenza e anch’essa con una passione sportiva, cita esami precollaudo, sconti su servizi tecnici, autolavaggio, aumento delle convenzioni già esistenti con altri enti. Non manca l’aspetto culturale e ludico, con serate a tema, «sempre con i piedi per terra». —
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