L’accusa dei duinesi: «I cacciatori esagerano Spari vicino alle case»

Residenti allarmati: «Non si va più a passeggio nei boschi». La replica: «Rispettiamo sempre regole e limiti territoriali»

DUINO AURISINA Residenti che lamentano il rumore degli spari fin dalle prime ore del mattino. Cani domestici che abbaiano in continuazione, perché eccitati dal rumore dei fucili che fanno fuoco. Famiglie che rinunciano alle passeggiate sul Carso per il timore di essere colpite da pallottole vaganti. Si riaccende puntuale a Duino Aurisina, con l’avvio della stagione venatoria, la polemica fra la popolazione e i cacciatori. Una disputa che si ripropone ogni anno, con l’arrivo dell’autunno, e mette a confronto le ragioni dei due fronti.

«I miei cani sono terrorizzati – protesta Rossella Tognazzolo, che abita a Duino a pochi passi dal tracciato della ferrovia – perché gli spari si sentono vicinissimi alle nostre case. Dobbiamo poi rinunciare a portarli lungo i sentieri della zona per il timore di vederli spaventati – aggiunge – e in ogni caso c’è un diffuso disagio fra tutti coloro che vivono nei paraggi». Anche Vladimiro Mervic, consigliere comunale che abita a Duino, conosce bene la situazione: «I cacciatori stanno esagerando – è la sua opinione – perché in alcuni frangenti sembra che sparino proprio a pochi passi dalle case. Io stesso – evidenzia – rinuncio a passeggiare nei boschi, perché temo per la mia incolumità».

Le notizie di incidenti provocati dai cacciatori negli anni, sull’intero territorio nazionale, hanno evidentemente lasciato il segno e nella memoria collettiva il rischio sembra incombente. Di tutt’altro parere Domenico Ruggero, direttore della Riserva di Duino e lui stesso cacciatore: «Abbiamo sempre rispettato le regole e i limiti territoriali stabiliti – afferma – e seguiamo quello che è il Piano regionale di abbattimento, che tiene conto della necessità di contenere la crescita numerica di determinate specie. È inutile che poi la gente si lamenti se nota cinghiali che si avvicinano pericolosamente alle case – prosegue – se non accetta la nostra presenza, peraltro limitata a un preciso periodo dell’anno». Ruggero ricorda infine che «le postazioni che alcuni denunciano sono perfettamente legittime, prova ne sia che la Guardia forestale non ha nulla da ridire». —


 

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