La vittima era uno storico negoziante di Roiano. Nel 2016 era stato aggredito e rapinato
TRIESTE. La sua vita era tutta il quel piccolo negozio di Roiano. Tra le mura di “Idee regalo…quando occorre” – così recitava l’insegna del bazar – tra cornici, collane, bracciali, orecchini e oggettistica che raccontava anche di paesi lontani, Gianni Fornaciai passava le sue giornate, da decenni. Ieri il foro commerciale di via Udine 60 era chiuso.
Il settantunenne lavorava da solo in quell’attività, non si avvaleva di alcun collaboratore. Passava le sue giornate a rendere le vetrine più visibili, sistemando scritte fluorescenti e cartelli che raccontavano di super offerte e sconti su quegli oggetti dallo stile per lo più etnico o di provenienza asiatica. La clientela di recente scarseggiava, e spesso Fornaciai trascorreva ore all’esterno del negozio, a guardare il via vai di via Udine e a controllare cosa accadeva in zona. Sapeva a memoria la storia di quel rione e di quella via, aveva visto aprire e poi chiudere tante attività.
Molti lo conoscevano proprio come uno dei commercianti più longevi della zona, ma di lui sapevano poco o nulla. Fornaciai - che, a quanto si è appreso, viveva solo e non aveva parenti stretti - non si confidava, conduceva una vita riservata, qualche battuta sul tempo e nulla di più.
Il suo negozio, nel quale si trovava un po’ di tutto, quattro anni fa aveva subito anche un furto. Il commerciante era stato aggredito da un malvivente che l’aveva anche immobilizzato con il nastro adesivo, stretto attorno ai polsi e pure sulla bocca, per impedire che chiamasse aiuto. ll commerciante, sotto choc per quanto accaduto, aveva riportato un trauma cranico, una botta alla mascella e altre escoriazioni, con una prognosi di 25 giorni-.Ieri chi ha delle attività nello stesso tratto di via Udine si è interrogato sulla ragione della chiusura del negozio, ma mai avrebbe immaginato una spiegazione tanto tragica.
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