La veneziana Save si sfila dalla gara per Trieste Airport: «Nessuna offerta»

Esce di scena il partner ideale per lo scalo del Fvg: c’è tempo fino a lunedì. L’ad Consalvo:«Aspettiamo» 

VENEZIA. Era il partner ideale, il cardine del sistema degli aeroporti del Nordest, eppure si è tirato indietro. Stiamo parlando di Save, il concessionario degli scali di Venezia, Treviso e Verona. Il gruppo presieduto da Enrico Marchi era dato tra i principali papabili investitori dello scalo triestino di Ronchi dei Legionari, ma il gruppo (manca solo un comunicato ufficiale che lo affermi) si è sfilato. A dirlo è la stessa società che, raggiunta ieri, ha certificato la sua intenzione di non presentare nessuna offerta nella gara di acquisto per la maggioranza, il 55% dello scalo triestino. Dopo aver analizzato attentamente i termini del bando, Save - come già era successo nella prima gara, che finì deserta a giugno 2018 - ha scelto di non avanzare proposte. Le motivazioni saranno rese note da Save quando la procedura pubblica sarà conclusa. Con l’uscita di scena di Save si alza il rischio che la gara per Ronchi vada nuovamente deserta. Il pacchetto azionario detenuto dalla Regione Friuli Venezia Giulia ha un valore di circa 70 milioni di euro.



«I termini per partecipare alla gara si concludono lunedì alle 12. Il giorno dopo alle 11, in seduta pubblica, vedremo se ci saranno state offerte» ha commentato la notizia il direttore generale di Trieste Airport, Marco Consalvo. «Aspettiamo atti formali», ha chiosato. Le procedure per partecipare alla gara fissano la data di domani 11 gennaio il termine ultimo per la presentazione delle offerte con prima seduta pubblica il 14 gennaio. L’obiettivo è quello di perfezionare il trasferimento delle azioni entro marzo 2019. Tuttavia, benché migliorate rispetto all’asta di giugno, i paletti che disegnano le modalità di offerta restano forti. La giunta Fedriga ha messo in vendita la maggioranza di Ronchi al prezzo di 32,5 milioni di euro, ma è disposto a vendere solo ad un investitore internazionale con capacità di garantire crescita e il rispetto del piano di investimenti di Ronchi. Il bando prevede che il socio privato sia in grado di concorrere all’ambizioso obiettivo di raggiungere quota 1,1 milioni di passeggeri entro il 2023, migliorando l’Ebitda e il valore delle previsioni di investimento previsti nel piano industriale.

Privatizzazione di Trieste Airport, gara a novembre, vendita in marzo
Bonaventura Monfalcone-09.12.2015 Aeroporto Fvg- Direttore Consalvo e direttore Marano-Ronchi dei Legionari-foto di Katia Bonaventura


I requisiti vogliono che l’investitore dimostri un Work Load Unit (unità di carico corrispondente a un passeggero o a 100 chilogrammi di merce) superiore a 10 milioni, e che sia in grado di supportare finanziariamente il piano degli investimenti 2018-23 e, infine, migliorare le previsioni dei parametri tecnico-economici. In particolare, il socio si dovrà impegnare a far crescere il numero dei passeggeri a quota 1,1 milioni nel 2023, migliorando l’Ebitda e il valore delle previsioni di investimento prefigurati nel piano. Cinque i possibili pretendenti: F2i, Atlantia, Sacbo, Corporacion America e quindi Save.

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