La “Turin aviation” scopre le sue carte: investimenti milionari per l’aeroporto di Gorizia
Museo del volo, ristorante e restauro di tutte le strutture. Chiesto un incontro per il 16 dicembre con il Consiglio comunale
Bumbaca Gorizia 08.11.2018 Aeroporto © Fotografia di Pierluigi Bumbaca
GORIZIA Una proposta da diverse decine di milioni di euro. Da investire sull’aeroporto di Gorizia. La società angloamericana “Turin aviation ldt” fa sul serio. E ha chiesto, attraverso il suo legale Angela Giagnorio, un incontro il 16 dicembre prossimo con il Consiglio comunale nella sua interezza per illustrare de auditu et de visu il progetto industriale che, se dovesse trovare disco verde, cambierebbe le sorti del “Duca d’Aosta”, «portando sviluppo, posti di lavoro, una svolta a un’economia arrancante e asfittica», la sottolineatura del legale che crede moltissimo in questa proposta.
La “Turin aviation ldt” è una società che opera nel settore del trasporto umanitario ma, fra le sue finalità, ha anche il recupero di vecchi aerei della Prima e della Seconda guerra mondiale, da restaurare e utilizzare per scopi turistico-storici. In realtà, un primo incontro con l’amministrazione comunale già c’è stato il 28 ottobre scorso, quando i vertici della società effettuarono un sopralluogo nell’area di via Trieste ed ebbero modo di confrontarsi con il Comune (rappresentato allòra dall’assessore comunale Chiara Gatta) e con i vertici della Consortile, guidati dal presidente Rolando Parmesani. La società è molto determinata ad effettuare l’investimento. E si augura che l’amministrazione comunale e la città tutta comprendano che si tratta «di un’offerta alla quale è difficile se non impossibile dire di no».
Come mai la scelta è ricaduta su Gorizia? «Perché questa è la porta fra Oriente e Occidente e l’aeroporto si trova in una posizione a dir poco strategica - spiega ancora Giagnorio -. È stato il docente Enzo Kermol, professore di psicologia infantile, che conosce i vertici dell’azienda anglo-americana, a proporre un investimento importante nella nostra città. Sia chiaro: Turin aviation ldt non chiede nulla a Gorizia. Vuole collaborare con l’aeroporto, vuole far rivivere la città, utilizzando per il restauro e il riutilizzo delle strutture forza lavoro locale, mettendo in moto un meccanismo positivo per la nostra economia. Per questo, ci piacerebbe si capisse che questo non è un progettino raffazzonato e senza alcuna base: i soldi ci sono e la volontà di investire è grande».
C’è anche un bozza di Piano industriale che prevede, oltre alla formazione di nuove figure professionali, anche servizi ricreativi, sempre nel settore dell’aviazione d’epoca, attraverso la creazione di un Museo del volo con aerei adibiti anche a Sky tours sui territori limitrofi. E allora spazio anche a un ristorante di alto livello, un centro conferenze a disposizione della comunità e la promozione di un airshow annuale che attragga anche il turismo europeo e di Oltreoceano.
«L’obiettivo - spiega ancora Giagnorio - è di creare un impatto positivo sull’economia di Gorizia. Dati i notevoli investimenti, si prevede di completare la costruzione del nuovo aeroporto entro 2 anni e mezzo dall’inizio del progetto, lavorando anche di notte per raggiungere l’obiettivo. L’ampliamento e l’adeguamento della pista di decollo/atterraggio saranno conclusi contemporaneamente e verranno utilizzate aziende locali e risorse umane del posto».
Le attuali piste in erba non sono sufficienti per la mobilitazione di aeromobili di grandi dimensioni. Quindi, ci si propone di realizzare una pista di asfalto di 2.200 metri. Senza contare tutti gli accorgimenti che si vogliono adottare per l’utilizzo massimo di energia pulita. Infine, alcuni dati sull’investimento milionario proposto. «Appare indefettibile l’acquisizione delle concessioni Enac e la riclassificazione dell’aeroporto. Ci si aspetta piena collaborazione dalle autorità e dalla Consortile, forse inutilmente ricapitalizzata, per riportare Gorizia all’antico splendore mitteleuropeo di baricentro commerciale ed industriale dell’Europa», conclude il legale che, nei giorni scorsi, ha chiesto un incontro con tutto il Consiglio comunale, maggioranza e opposizione, per parlare del progetto industriale. —
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