La trota del Rosandra minaccia l’ecosistema. Scatta il “trasloco”

TRIESTE Le trote della Val Rosandra si preparino a fare le valigie con destinazione Tarvisio. La specie alloctona introdotta nel torrente Rosandra a partire dagli anni Ottanta sarà presto eradicata dal Comune di San Dorligo della Valle, organo gestore della Riserva naturale regionale, in collaborazione con l’Ente tutela patrimonio ittico e con il Dipartimento di Scienze della vita dell’Università degli studi di Trieste.
Il progetto, annunciato ieri dall’amministrazione Klun, sarà suddiviso in due fasi. Nella prima verrà applicata l’elettropesca della trota fario (Salmo trutta): si impiegherà cioè la corrente elettrica per stordire temporaneamente i pesci o obbligarli a nuotare involontariamente verso un campo elettrico dove saranno raccolti, un metodo non letale considerato tra i migliori per le specie ittiche. Nella seconda fase i campionamenti proseguiranno sino alla eradicazione totale di questa specie. Ma dove finiranno tutte le trote di Bagnoli? Cambieranno residenza e verranno trasportate nel torrente Slizza, a Tarvisio.
La trota fario è stata immessa principalmente per la pesca sportiva causando, come tutte le introduzioni di specie animali e vegetali esotiche, gravi problemi alle specie naturalmente presenti e più in generale agli interi ecosistemi. Possono dunque prepararsi a festeggiare diversi animali “vittime” delle trote. Tra questi il gambero d’acqua dolce (Austropotamobius italicus), a forte rischio di estinzione e peraltro protetto a livello regionale dalla legge 9/2007. Per quanto attiene l’influenza della trota fario sulla comunità ittica del torrente Rosandra, la specie incide nell’area della Riserva anche sulla sanguinerola (Phoxinus phoxinus), ciprinide tipico di questo torrente, che viene predato dalle trote adulte. Ma possono tirare un sospiro di sollievo anche gli anfibi che si riproducono nelle acque del torrente, seriamente minacciati dalla trota in quanto predati allo stadio larvale. Tra questi il rospo comune (Bufo bufo), la rana verde maggiore (Pelophylax ridibundus), la rana agile (Rana dalmatina) e l’ululone dal ventre giallo (Bombina variegata), protetti da normative europee e regionali, a cui si va a sommare la salamandra pezzata (Salamandra salamandra), scomparsa dal torrente e che forse, con l’allontanamento delle trote, tornerà a riprodursi nel Rosandra. —
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