La triste storia (a lieto fine ) di Titan, il cane sepolto in fondo a un burrone
Titan era finito in fondo a un burrone e li sarebbe morto tra atroci sofferenze. A cambiare il suo destino sono state le segnalazioni di alcune persone che hanno avvertito i volontari dell’Associazione Tara. Non è chiaro come sia finito in quel burrone a Jaén, tra i comuni di Santo Tomé e Quesada (Spagna), ma sul suo corpo ci sono profonde ferite, segno di una caduta violenta.
A trovarlo due lavoratori stagionali, che però non sapevano come aiutarlo: il cane era in un burrone a 300 metri dalla strada, a circa 15 metri di profondità con una pendenza del 70 per cento. Davvero difficile raggiungerlo senza rischiare di farsi e di fargli male.
Quando sono riusciti a raggiungerlo Titan aveva una ferita alla spina dorsale che sanguinava ancora, e per spostarlo, a causa del suo peso e della difficoltà del terreno, sono serviti oltre 30 minuti per percorrere duecento metri. Durante la visita veterinaria il cane è risultato poi privo di microchip e nessun abitante della zona lo aveva mai visto.
Ora il quattrozampe sta cercando di riprendersi e i primi segnali non erano molto incoraggianti: «Oggi possiamo finalmente dire che Titan è più calmo, si lascia accarezzare ed è consapevole di aver ricevuto aiuto, di essere stato salvato – scrive l’Associazione sulla sua pagina Facebook –. I veterinari sono preoccupati per la ferita al fianco, per la poca sensibilità alle zampe posteriori, per le infezioni e per il suo grave stato di malnutrizione. La sua età non più giovane, più o meno fra gli 8 e i 10 anni, di certo non aiuta».
Ma a distanza di due settimane dal suo salvataggio Titan ha dimostrato tutta la sua voglia di vivere: ora il cane cammina, anche se piano piano. Titan ha una vecchia lesione all’anca da operare e in più soffre di leishmania. Quindi, appena riprenderà le forze, inizieremo a trattare entrambi i disturbi. E’ un resiliente, un eroe, un campione e un colosso! Ha sopportato per giorni, lì steso, in quel luogo freddo, tirando fuori forze da dove non ne aveva più e non si è arreso.La sua lotta, forza e capacità di non arrendersi è invidiabile, un esempio da seguire».
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