La tragedia del Vajont nella testimonianza di un pompiere

ROMANS. La tragedia del Vajont raccontata dal cav. Adriano Bon, classe 1942, residente a Romans pompiere in pensione, che assieme ad altri colleghi goriziani fu tra i primi a raggiungere la zona del...

ROMANS. La tragedia del Vajont raccontata dal cav. Adriano Bon, classe 1942, residente a Romans pompiere in pensione, che assieme ad altri colleghi goriziani fu tra i primi a raggiungere la zona del disastro per soccorrere quella povera gente. Una tragedia che Bon racconterà mercoledì 13 novembre alle 20.15 nella sala municipale, nell'ambito della rassegna “Martedì d'Autore”, organizzata dal circolo “Mario Fain” dal gruppo di ricerca “I Scussons”, col patrocinio di Comune e della BCC di Staranzano e Villesse. Condurrà l'incontro il giornalista Antonino Barba. Erano passate di poco le 23 del 9 ottobre 1963 quando al Comando dei vigili del fuoco di Gorizia giunse la notizia che era caduta la diga del Vajont. Vennero organizzate due squadre pronte a partire e il capogruppo disse a Bon di salire anche lui sul camion. Alle 3 e 40 del 10 ottobre, 9 pompieri comandati dal brigadiere Foni lasciarono Gorizia per puntare sulla zona del disastro. Bon era il più giovane del gruppo. «Ci fermammo per chiedere notizie - racconta Bon - e la gente diceva che era caduta la diga grande, un disastro, correte, correte, andate avanti, fate presto, soccorrete, date una mano a quella povera gente». Poco dopo, avvicinandosi alla zona del disastro, ai pompieri goriziani cominciò ad apparire una realtà catastrofica. La squadra operò tra Longarone ed Erto fino al 13 ottobre. (e.c.)

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