La terra continua a tremare in Croazia, e arrivano neve e gelo
TRIESTE In Croazia prosegue lo sciame sismico che non si è mai arrestato dal violento terremoto di magnitudo 6.4 del 29 dicembre, il cui bilancio è stato di sette morti, una trentina di feriti e enormi danni materiali. Come riferiscono i media regionali, una scossa 3.1 si è registrata alle 9.35 di stamane (11 gennaio) nella zona di Petrinja, la cittadina epicentro del terremoto a sudest di Zagabria che è rimasta semidistrutta dal sisma di fine anno.
Poco dopo la scorsa mezzanotte nella stessa area vi era stata un'altra scossa di magnitudo 3.9. Non sono giunte notizie di nuovi danni, ma la situazione in tutta l'area interessata resta molto difficile, anche per le condizioni meteo, peggiorate negli ultimi giorni con neve e gelo. Il flusso di aiuti, anche dall'estero è incessante, ma tanti degli sfollati preferiscono non allontanarsi dalle loro case rese inagibili e continuano a dormire nelle auto.
Ieri dall'Italia è partita per la Croazia una missione di specialisti, i cosiddetti Caschi blu della cultura, che avranno il compito di verificare i danni subiti dal patrimonio culturale croato e assistere i responsabili locali nell'opera di ripristino. Le autorità locali dal canto loro sono impegnate nel garantire che anche per gli studenti delle zone terremotate la scuola potrà riprendere il 18 gennaio.
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