La teoria quantistica spiegata al suono del didgeridoo

SAGRADO. Rendere accessibile a tutti la fisica quantistica e i suoi misteri, accompagnati dal suono e dalla musica. È l'originale proposta racchiusa nella serata "Primordial rhytms" in programma oggi...

SAGRADO. Rendere accessibile a tutti la fisica quantistica e i suoi misteri, accompagnati dal suono e dalla musica. È l'originale proposta racchiusa nella serata "Primordial rhytms" in programma oggi alle 21 in una cornice estremamente suggestiva come quella della trattoria "Al Poeta "di San Martino del Carso, dove lo studioso-musicista australiano Martin O'Loughlin affronterà il tema "Onde gravitazionali da Einstein all'osservazione: cent'anni di attesa" con un approccio divulgativo e non scontato, accompagnato dal suono primordiale del didgeridoo. Fisico teorico specializzato nel fisica classica e quantistica dei buchi neri e nei campi di relatività generale e teoria delle stringhe, O'Loughlin attualmente sta facendo ricerca sulle proprietà dell'orrizonte del buco nero con la convinzione «che un giorno questo porterà a una profonda conoscenza del reame quantistica della gravità». Musicista specializzato nel didgeridoo, strumento degli aborigeni australiani, Martin è proveniente dalla Arnhem Land nel profondo Nord del continente australiano. (l.m.)

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