La tassa di soggiorno porterà 1,2 milioni a Grado
GRADO. Nelle casse del Comune di Grado potrebbero entrare 1,2 milioni di euro all’anno. È la stima sugli introiti della tassa di soggiorno - balzello presente anche in altre regioni e all’estero - di cui il sindaco Dario Raugna è da sempre un convinto assertore. Tanto da aver sostenuto questa linea, adottata dalla Regione, anche durante la campagna elettorale che si è conclusa con la sua elezione.
«Grazie al nuovo gettito possiamo raddoppiare la quota d’investimenti. Grado è troppo indietro nelle infrastrutture - dice il sindaco - a partire dalla viabilità e dai parcheggi». Ma con i fondi disponibili non è escluso che il Comune possa anche intervenire sull’apertura del Museo nazionale di Archeologia Subacquea. La decisione della Regione cade dunque in un momento importante e delicato che vede gli amministratori comunali alle prese con progetti “congelati” per la mancanza di fondi. Grado punta dunque sugli investimenti rispetto a Lignano che, a quanto pare, è interessata soprattutto alla promozione.
La legge regionale sulla tassa di soggiorno prevede che l’introito sia suddiviso così: il 35% per investimenti, un altro 35% per la promozione e il rimanente 30% a scelta diretta dei Comuni fra le due voci. E per Grado la scelta, stando a Raugna, è già stata fatta. La norma evidenzia che le scelte dovranno essere fatte di comune accordo tra il Comune, le associazioni di rappresentanza e PromoTurismo Fvg.
Il presidente della seconda commissione consiliare regionale, quella che si occupa anche di turismo, il gradese Alessio Gratton, relatore di maggioranza del disegno di legge di riforma del turismo precisa che dopo un suo emendamento è aumentata da 20 a 30 la percentuale da destinarsi alla quota libera: «Un risultato importante che accoglie le diverse esigenze emerse dai territori poiché in questo modo lasciamo più spazio lalla libertà di scelta dei Comuni nell’impiego delle risorse per investimenti, servizi o interventi di promozione dell’offerta turistica del territorio di riferimento». Lo stesso consigliere regionale precisa che per quanto riguarda le strutture ricettive è passato un altro emendamento - proposto anche dalla giunta - con cui è stata soppressa la tipologia dei condhotel, «perché si fa riferimento a una norma nazionale troppo vaga che potrebbe creare problemi di interpretazione e quindi danno al sistema turistico regionale».
Il Comune di Grado dunque “brinda” al 1 milione e 200 mia euro in più ipotizzato, che tiene conto dell’ammontare della tassa di soggiorno che varia, come stabilito dalla Regione, da un minimo di 0,50 (i campeggi partono, però, da 0,30) a un massimo di 2,50 euro. Ma è questo un aspetto da non sottovalutare, perché la tassa di soggiorno specie a Grado sarà applicata anche alle seconde case date in affitto durante il periodo estivo. È proprio per questo motivo che si potrebbe arrivare a superare il milione di euro.
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