La svolta per il Parco del mare di Trieste. Paoletti sicuro: «Stavolta si fa»

Il presidente camerale gongola. Oggi la presentazione del progetto di Icop e Costa. Dipiazza: «Ci ho sempre creduto». Russo: «Prima voglio vedere carte e numeri»
Lasorte Trieste 11/05/18 - Porto Lido, Parco del Mare, Sopralluogo, Fedriga, Dipiazza, Paoletti
Lasorte Trieste 11/05/18 - Porto Lido, Parco del Mare, Sopralluogo, Fedriga, Dipiazza, Paoletti

TRIESTE «Questa volta si fa, non c’è dubbio». Il presidente della Camera di commercio Venezia Giulia Antonio Paoletti gongola davanti a quello che ritiene lo sblocco definitivo al progetto del Parco del mare. E festeggia pure il sindaco Roberto Dipiazza, mentre Francesco Russo assicura un approccio laico, chiedendo di esaminare i piani prima di pronunciarsi.



Ma l’uomo del giorno è Paoletti, che stamani aprirà la conferenza di presentazione della proposta di Icop e Costa Edutainment. «Abbiamo creato i presupposti – dice il presidente – e c’è una cordata privata. Ci sarà comunque un bando a evidenza pubblica. Ora non dipende più dalla Camera». Dipende però dai fondi della Regione, dopo che la Fondazione CrTrieste ha deviato le sue risorse su altri progetti. «Il pubblico aiuta – continua Paoletti – come per tutte le grandi infrastrutture. Il primo impegno della Regione risale a Tondo, proseguito poi da Serracchiani e Fedriga». L’attuale governatore ha promesso otto milioni subito prima dello scoppio della pandemia, ma Paoletti è ottimista: «I fondi non vanno tirati fuori domani e il Covid passerà. I soldi ci saranno».

Icop, Costa e Iccrea nella cordata per il Parco del mare a Trieste
L’area vicina alla Lanterna in cui dovrebbe sorgere il discusso progetto del Parco del Mare


Il presidente camerale si toglie qualche sasso dalle scarpe: «Anni di botte in testa, ma Costa ci ha sempre creduto. Fosse dipeso da noi avremmo già finito, ma siamo stati spostati da altri siti non per nostra volontà. Abbiamo dovuto comprare una concessione per partire. Sostenibilità economica? Se una cordata di privati finanzia, costruisce e gestisce significa che ha fatto bene i suoi calcoli. Ora il progetto andrà valutato dagli organi competenti. E ringrazio la Soprintendenza che, rivedendo il vincolo, permetterà di rigenerare l’area».

Dipiazza va subito all’incasso del potenziale dividendo da spendere in campagna elettorale: «Paoletti ha trovato tutte le forche caudine possibili, ma è riuscito a chiudere la partita. Io sono sempre stato positivo e vedo che il progetto è portato avanti da imprese significative: la Icop di Petrucco ha appena costruito la Piattaforma logistica e Costa gestisce l’acquario di Genova. Dopo il benestare della Soprintendenza, ci siamo e tutta quella zona degradata può diventare bellissima: spostamento del mercato ortofrutticolo, restauro della stazione di Campo Marzio e arrivo di Esatto o Ferrovie al Meccanografico». A Dipiazza gli acquari piacciono molto: «Sono stato a Genova, Valencia e Lisbona, dove è stato straordinario accarezzare la pancia alle lontre. Sarà una grande attrazione: al museo ci vai una volta, all’acquario ci porti la famiglia nel weekend, gli amici che vengono da fuori». Il sindaco non è preoccupato dalla sostenibilità di una struttura che ha bisogno di un milione di turisti all’anno e già pensa a dove metterli: «Il programma elettorale prevede due mega parcheggi. Quello sotterraneo sotto il mercato ortofrutticolo e quello in Molo IV. Cui si aggiunge quello davanti alla Stazione marittima, sempre sottoterra».

Il possibile sfidante Russo vuole vederci chiaro ma non boccia l’idea in partenza: «Bisogna essere pragmatici. Attendo di vedere le novità del progetto, per capire se possono essere superate le critiche arrivate in passato su sostenibilità economica e aspetti logistici. Il progetto deve rispondere alla visione della città della prossima amministrazione: in maniera molto laica aspetto di vedere carte e numeri, ma la presenza di privati qualificati è una buona notizia». Russo va nel concreto: «Serve un numero importante di visite, che oggi non ci sono e bisogna ragionare su come attrarre almeno 700 mila persone all’anno, facendolo inoltre senza ingolfare le Rive, per non creare disagio ai triestini. Dopo queste valutazioni, capiremo se si tratta di un progetto su cui merita investire». L’esponente Pd chiama in causa la giunta Fedriga: «Mi risulta che il progetto necessiti di un investimento di circa 10 milioni della Regione, che a oggi non vedo in bilancio. Vedremo se in tempi di Covid sarà possibile aprire un capitolo di spesa dedicato già nella prossima legge di bilancio».

Boccia subito «la trovata circense senza strategia» la lista civica Adesso Trieste, che in una nota dice di non vedere «il vantaggio per la città, i triestini e gli animali. I fondi accantonati per la costruzione dalla Camera di Commercio dovrebbero ritornare a coloro che li hanno versati, perché oggi ne hanno particolarmente bisogno, come hanno ribadito con una petizione da più di 1.300 firme». —


 

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