La super-mascherina uccide virus e batteri con gli ultravioletti

L’idea
Una mascherina in grado di durare mesi e di “sterminare” virus e batteri grazie ai raggi ultravioletti. A inventarla in tempi di Covid-19 il turriachese Eugenio Cosolo, ora in attività nel supermercato di famiglia, ma già titolare di un negozio di vendita e riparazione di computer a Monfalcone, perito elettrotecnico e soprattutto, maker per vocazione. Cosolo l’ha progettata, partendo dall’uso già noto e praticato del potere germicida dei raggi ultravioletti con lunghezze d’onda comprese tra i 280 e i 275 nanometri, per poi produrla in casa con la sua stampante 3D in plastica Pla. Gli emettitori Led sono invece arrivati dalla Cina, l’unico Paese in cui è stato possibile reperirli.
«Stando ai miei calcoli e agli aggiustamenti successivi del progetto, ormai alla su quinta versione – afferma Cosolo –, il dispositivo funziona e potrebbe risolvere i problemi di durata ed efficacia delle mascherine chirurgiche o con filtro. C’è però la necessità di test di laboratorio, a cui non ho accesso e per i presunti costi, anche perché il progetto è condiviso in modo gratuito, a chiunque desideri realizzarla per uso personale».
La verifica è indispensabile per comprendere l’efficacia del dispositivo e soprattutto se la dose di irradiazione è sufficiente.
«La maschera però all’interno è foderata in foglia di alluminio - sottolinea Cosolo, che ha iniziato a ragionare sul dispositivo - stufo di avere in bocca i peluzzi delle mascherine e anche di respirare con difficoltà». Da operatore commerciale che non ha mai smesso di lavorare Cosolo ne sa qualcosa. Da qui l’idea di una mascherina senza filtri, ma con dei raggi ultravioletti per irradiare e annientare virus e batteri. L’aria entra dalle feritoie laterali, passa attraverso il labirinto irradiato dagli UV e poi può essere respirata. Il dispositivo funziona per 24 ore senza ricarica. «I vantaggi sono quelli di una lunga durata senza necessità di manutenzioni o sostituzioni, l’eliminazione bidirezionale di virus e batteri, la sterilizzazione di aerosol e particelle difficilmente eliminabili con i classici filtri – sottolinea – ed è facilmente realizzabile con i propri mezzi da chi ha accesso a una stampante 3D. Per questo ritengo sia un peccato non verificare se funzioni, visto che avremo ancora bisogno di proteggerci». —
LA. BL.
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