La storica linea 6 San Giovanni-Barcola rivive tra le vie di Torino. E a Trieste sale la nostalgia per il tram

L’ex vettura Acegat del 1938 dopo il restauro è tenuta in esercizio da un gruppo di appassionati. Apprezzata “star” di eventi rievocativi, scarrozza nel capoluogo piemontese residenti e turisti
Piero Tallandini
Il vecchio tram 447 in circolazione a torino (Foto dal profilo fb dell’Atts)
Il vecchio tram 447 in circolazione a torino (Foto dal profilo fb dell’Atts)

TRIESTE Orfani da più di sette anni del tram di Opicina e in attesa di una ripartenza che sembra ancora tutt’altro che imminente, tra i triestini non pochi guardano con interesse e un pizzico di nostalgica invidia alle città in cui i tram d’epoca circolano e vengono valorizzati, anche in chiave turistica. La conferma è arrivata negli ultimi giorni: sui “social” sono state numerose le condivisioni dei post in cui campeggiava la foto del tram della linea numero 6 “San Giovanni-Barcola”, in perfette condizioni di conservazione nonostante i suoi 85 anni di età, in circolazione per le vie e le piazze di Torino.

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Il tram di Opicina

Le carrozze del 1938

La motrice, sulla cui carrozzeria campeggia ancora il numero aziendale 447, fa parte della terza serie di tram acquistati negli anni Trenta dall’Acegat (Azienda comunale dei servizi elettricità, gas, acqua e tranvie) in seguito all’ampliamento della rete tranviaria triestina. Una serie di venti tram fu commissionata alle Officine Meccaniche di Padova e consegnata nel 1938. Rispetto al passato queste carrozze si distinguevano per le forme aerodinamiche e la cassa allungata.

Il passaggio delle “triestine” a Roma

Rimase in servizio a Trieste fino all’alba degli anni Sessanta quando, in coincidenza con la riduzione della rete tranviaria cittadina, sei carrozze furono cedute alla Stefer di Roma, che le utilizzò per un periodo sulla rete tranviaria dei Castelli Romani, in particolare sulla linea che portava dalla stazione Termini all’ippodromo delle Capannelle. Non a caso, nella capitale quelle carrozze divennero subito note con il soprannome di “triestine”.

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Il Tram di Opicina

La rinascita a Torino

Dal 1980 le “triestine” caddero in disuso, ma almeno la 447 negli ultimi anni è stata recuperata e rimessa a nuovo grazie all’impegno dell’Atts (Associazione torinese tram storici) che ha ricevuto in dono l’ex carrozza triestina da un gruppo di appassionati romani. L’Atts, uno dei sodalizi più noti in Italia per quanto riguarda l’attività di salvaguardia e promozione dei tram storici, ne ha curato il restauro e ha riportato la 447 praticamente alle condizioni che aveva negli anni Trenta: si possono notare alcuni dettagli estetici come gli stemmi alabardati, la scritta “San Giovanni-Barcola” e il numero 6 della linea che tanti triestini ricordano ancora, anche perché era quella che, d’estate, si prendeva per andare al mare.

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Il tram di Opicina

Protagonista del trolley Festival

Questo mese la 447 è stata apprezzata protagonista in occasione dell’edizione decembrina del Trolley Festival organizzato dall’Atts: i tram storici sono stati a disposizione di cittadini torinesi e turisti su percorsi speciali, con salita e discesa in piazza Castello. Un piccolo pezzo di storia triestina, dunque, che torna in movimento.

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Il boom sui social

E sui “social”, come detto, sono stati tanti i commenti all’insegna dell’amarcord. «Viva Trieste! Grazie, cari amici torinesi per aver fatto rivivere questa vettura!». «Il mitico 6... da ragazzo sono riuscito a prenderlo per qualche estate per andare al mare a Barcola, fino al 1969...». E ancora «El mitico 6 che ne portava a Barcola!!!». Tra i commenti c’è anche chi ha colto l’occasione per esprimere il rammarico per il prolungato stop del tram di Opicina e chi si è chiesto se sarebbe ancora possibile realizzare una linea tranviaria, ad esempio tra Campo Marzio e le Rive, o magari in Porto vecchio, anche come eventuale alternativa alla cabinovia. Due anni fa, del resto, un gruppo di tecnici ed esperti del settore tranviario, tra i quali l’ex capodeposito del tram di Opicina Paolo Buzzi, aveva depositato in Municipio una bozza di progetto con la proposta di una linea tranviaria proprio nell’area dell’antico scalo.

Tornando alla linea 6, fu soppressa il 30 dicembre 1969: andavano di moda i filobus e si doveva allargare viale Miramare per fare spazio al boom delle auto.

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