La Spianata cambia volto col “nuovo” palazzo Piani

Proseguono a pieno ritmo i lavori di ristrutturazione dell’ex mobilificio di Gradisca che ospiterà una ventina fra alloggi e negozi. La facciata di Princic e Celiberti sarà una piccola opera d’arte urbana
Di Luigi Murciano

GRADISCA. Una ventina fra nuovi alloggi e spazi commerciali, ma soprattutto una facciata che vuole essere un omaggio alla città, o – come la definiscono i suoi creatori – una piccola opera d'arte urbana. Proseguono a pieno ritmo i lavori di ristrutturazione di palazzo Piani, sede dell'ex omonimo mobilificio che oggi è chiamato a dare nuovo respiro, non solo estetico, al centro storico della Fortezza e all'altro versante di piazza Untà, quello che guarda alla Spianata e ai giardini pubblici.

Il maquillage di palazzo Piani, un iter che dopo 10 anni vede finalmente più vicina la luce, è imponente. Sede sin dal 1953 del mobilificio, l'immobile misura circa 4mila mq distribuiti su quattro piani. Ospiterà oltre una ventina fra appartamenti – fra cui due elegantissimi attici - e uffici oltre a sei unità destinate al commercio e altrettanti magazzini. Acquisito dal gruppo immobiliare Bm, per la sua progettazione è stato coinvolto l'architetto friulano Alessio Princic, mentre la realizzazione del concept artistico vede coinvolto il grande scultore e pittore Giorgio Celiberti. Un piccolo gioiello in bilico fra tradizione e modernità (comprese le più innovative tecnologie in campo di risparmio energetico ed ecosostenibilità) che potrebbe avere una ricaduta positiva su tutto il salotto cittadino, rivitalizzando il versante della piazza meno popolato da negozi e alloggi.

“Abitare l’arte” è lo slogan scelto per questa preziosa architettura residenziale e che ha subito coinvolto il maestro Celiberti, chiamato a “firmare” il nuovo Piani. Il palazzo si affaccia sul Parco della Spianata a ridosso della pedonalizzata piazza Unità e della Fortezza, “protetto” alle spalle dal fiume Isonzo e dalle colline carsiche. «Tutto ciò - spiegano al gruppo Bm - ha fatto sì che l’intervento non potesse prescindere dalle qualità storiche e architettoniche del contesto, spingendoci verso un progetto che contemplasse la storia e l’arte unite alla modernità».

Dell'architetto Alessio Princic, come si diceva, l'intuizione di realizzare un nuovo “vestito” per il palazzo: la facciata sarà infatti piuttosto ardita e suggestiva, formata da fasci di strisce di alluminio dorato/brunito che intrecciandosi formano un tessuto geometrico. La maglia appare dall’esterno elegante, regolare e protettiva; vista da dentro si presenta per contro leggera, quasi impercettibile alla vista verso il parco e il teatro. Con Giorgio Celiberti è stato invece concordata la realizzazione di un motivo in bassorilievo formato da sette piastre in calcestruzzo da comporsi, come le note musicali, sino a formare un disegno non ripetibile che riveste tutto il piano terra di Palazzo Piani.

L’ingresso imponente “apre” su una splendida vetrata di oltre dieci metri di larghezza oltre la quale, appena lasciatisi alle spalle il parco, ritroviamo il verde di un piccolo giardino estremamente curato e disegnato.

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