La “spiaggia” di Indiana Jones con kajak, voli e ponti sospesi
GORIZIA A Gorizia non c’è il mare, ma in qualche modo ci si arrangia. Una “spiaggia” c'è, ed è anche molto frequentata, specie da quando il confine con la Slovenia non è altro che un retaggio del passato. La “spiaggia” è quella di Salcano, alle porte di Nova Gorica, e le acque (freschissime) sono quelle dell'Isonzo, ovviamente. Se a Gorizia, in territorio italiano, i progetti per il recupero del fiume e la tanto discussa “Isonzo beach” sono ancora tutti da definire ancor più che da realizzare, il Kajak Center a poche centinaia di metri oltre il vecchio confine è diventato un punto di riferimento anche per tanti goriziani, ragazzi e ragazze, giovani e meno giovani, che specie nelle giornate più calde dell'anno scelgono di scendere sulle rive dell'Isonzo per godersi il sole, un po' di fresco e un pizzico d'avventura. Senza, necessariamente, dover fare lunghe code in automobile, impazzire per un parcheggio o pagare il biglietto d'ingresso. Certo, per gli amanti della sabbia o della salsedine, una vera spiaggia è tutta un'altra cosa, ma in fondo per chi cerca un po' di fresco e un po' di relax, senza rinunciare ad un'abbronzatura da urlo, le rive dell'Isonzo a Salcano non mancano davvero di nulla.
Basta del resto scendere la ripida stradina che, superata la storica linea ferroviaria “Transalpina” (adesso il passeggio a livello, un tempo pericolosissimo, è stato messo in sicurezza e dotato delle apposite sbarre e di semaforo), scende al fiume per ritrovarsi un piccolo angolo di paradiso. Tranquillo ma ben attrezzato. Subito si incontra la moderna struttura del bar che letteralmente si protende sulle acque smeraldo dell'Isonzo, ora più tranquille ora più selvagge, affacciandosi sullo “stadio del kajak” che spesso ospita anche manifestazioni agonistiche di livello internazionale.
L'ideale per uno spuntino veloce o una bibita rinfrescante, ma anche per gli aperitivi o i dopocena estivi, in un punto dove davvero l'afa non si fa sentire. Poco più avanti, oltre il parcheggio sterrato, ecco che si può scendere al fiume: ci sono un paio di spiaggette in ghiaia che terminano in piccole insenature dove le acque dell'Isonzo si fanno più tranquille – ma ci vuole comunque un po' di coraggio per fare una nuotata, vista la temperatura -, mentre chi decide di sdraiarsi sulla lunga banchina in pietra vede passare sotto di sé le piccole rapide del tracciato dello slalom, sulle quali non di rado si cimentano i canoisti. Ci sono famiglie con bimbi piccoli, magari al riparo dell'ombra offerta dagli alberi, gruppi di studenti che si scatenano in qualche tuffo temerario e adulti che prediligono la tintarella leggendo un buon libro o risolvendo un cruciverba.
Ma le rive dell'Isonzo a Salcano celano anche un piccolo gioiello, che in pochi anni ha saputo conquistarsi una grande fama un po' in tutta la Slovenia e anche nel Triveneto. E' il “Soca Fun Park”, il parco avventura che si estende nei boschi lungo il fiume. Pagando un biglietto che – a seconda dell'età e del percorso che si intende affrontare – va dagli 8 ai 28 euro, ci si destreggia tra piccole acrobazie, scalate e passaggi in equilibrio su corde e ponti sospesi, legati ed in tutta sicurezza sotto la guida degli istruttori. Con i più coraggiosi che possono poi “volare” sopra le teste dei bagnanti chiudendo il percorso appesi ad un robusto cavo d'acciaio. «Abbiamo una clientela quanto mai varia – racconta Ana Cevdek, una delle istruttrici -. Ci sono sloveni, turisti austriaci o tedeschi che amano lo sport lungo l'Isonzo, ma anche moltissimi goriziani e italiani in genere. Basti pensare che arrivano giovani anche dal Veneto per fare gli addii al nubilato o al celibato, con un pizzico di avventura. Questa è diventata di fatto un po' la spiaggia di Gorizia e Nova Gorica, e l'Isonzo è una risorsa turistica importante.
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