La spesa diventa un tour a caccia di offerte speciali
La crisi alleggerisce il carrello della spesa alimentare, ma soprattutto cambia profondamente le abitudini di acquisto. A tagliare sul cibo, secondo una recente indagine della Swg fatta per la Coldiretti, sono il 16 per cento degli italiani. E nel 2011 una famiglia su tre ha ridotto la spesa di generi alimentari. Gli altri scelgono di limitare i danni con la corsa alle offerte speciali e i prodotti low cost, quelli non di marca. Il cambiamento, radicale, viene confermato da diverse catene di supermercati. Il consumatore che si vede ridotto il potere di acquisto è corso ai ripari. Non ha più un supermercato di riferimento, ma salta dall’uno all’altro in una folle corsa alle offerte speciali. È più attento, non più fidelizzato e spende meno. «Scontrini alla mano - spiega Pierpaolo Della Valle, direttore generale delle Cooperative operaie di Trieste Istria e Friuli - abbiamo registrato nel 2011 una diminuzione delle vendite. A parità di clienti c’è stata la diminuzione di un euro dello scontrino medio. Rispetto al 2010 siano passati da quasi 18 a 17 euro».
La contrazione dei consumi c’è, ma non è ancora preoccupante. «Il taglio del carrello non è così evidente - spiega Fabio Bosco a capo dell’omonima catena di supermercati -. C’è una lieve contrazione della spesa media. Diciamo attorno al 4%. Meno sulla verdura e più sulla carne, dove la contrazione arriva all’8%». In realtà a essere cambiato è appunto l’atteggiamento del consumatore. «La particolare attenzione alla spesa - spiega il responsabile della Pam di viale Miramare - è iniziata dallo scorso anno, da quando è salito al governo Monti». Praticamente al termine dell’ubriacatura berlusconiana. I consumi alimentari si misurano nel prima e nel dopo Monti.
Il consumatore è mobile. Non c’è più la fedeltà a un punto vendita. L’attenzione alle offerte speciali è diventata compulsiva. «È davvero notevole - spiega Bosco -. Si assiste a una continua migrazione dei clienti alla ricerca delle offerte speciali. La mobilità è aumentata parecchio. Passano da un’offerta speciale all’altra, da un supermercato all’altro». Tendenza ormai assoluta. Il risultato finale? «Un continuo rimescolamento di clienti e una diminuzione della fedeltà della clientela che va alla ricerca del prezzo più basso», aggiunge Bosco. La fidelizzazione dei clienti è storia passata. Anche per le Cooperative operaie che sui soci (e i relativi vantaggi) hanno costruito la propria filosofia aziendale. «Il cliente Despar non è il cliente che va solo alla Despar. Viene anche alle Cooperative. E così vale per il cliente delle Cooperative che frequenta la Pam» dice Della Valle.
Il tour delle offerte speciali. Programmate, pianificate fino all’ultimo acquisto a partire dai dépliant pubblicitari: è il nuovo modo di fare la spesa. «Avevano pesato di eliminare il volantinaggio nelle case visto che molti si lamentavano - spiega Bosco -. L’abbiamo diminuito e abbiamo riscontrato un immediato calo del giro di affari. Così l’abbiamo subito ripristinato». Non esiste alternativa, insomma. «Ci sono persone che fanno i giri dei supermercati con nel portafogli le offerte ritagliate dai diversi volantini pubblicitari - spiega Della Valle -. Vengono a prendere il petto di pollo alle Cooperative, il detersivo alla Pam, l’olio di oliva alla Despar. Fanno i nomadi dell’acquisto pur di risparmiare». Sono le promozioni a fare la differenza. «Senza offerte speciali non si vende - ammette il responsabile della Pam -. L’attenzione dei consumatori si rivolge spesso solo ai prodotti in offerta».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo