La sorella: disse che avrei fatto la fine di Ramon

Consuelo ricostruisce in aula il rapporto con il proprietario dell’abitazione presa in affitto dal fratello fino alla scomparsa

È stata trattenuta a lungo Maria Consuelo Polentarutti, sorella di Ramon. Assieme alle altre tre sorelle, Tatiana, Lorena e Silva, s’è costituita parte civile al processo, rappresentate dall’avvocato Ilaria Celledoni, compresa la loro madre Sonia Piapan fino all’intervenuto decesso. Consuelo è stata la prima teste ascoltata ieri davanti alla Corte d’Assise. Il 40enne s’era trasferito a Monfalcone da Ronchi circa 6 mesi prima della sua scomparsa. Aveva preso in affitto l’appartamento di via Carducci, con la compagna Francesca Costantino e la loro figlia (rappresentate dall’avvocato Alessandro Franco), sotto l’alloggio di Garimberti, immobile di proprietà del padre. La teste ha ricordato la trascuratezza del giardino, due auto da rottamare sotto un albero e una moltitudine di materiale diverso. Ha parlato dei due cani di Garimberti. «Erano aggressivi, abbaiavano sempre». Diventati motivo di deterioramento dei rapporti con Ramon. «C’erano discussioni per i cani, mio fratello aveva paura per la bambina». Neanche due mesi ed era scaturito lo “sfratto d’imperio”. Garimberti aveva chiuso l’appartamento, c’erano ancora gli effetti personali e quant’altro della famigliola. Per questo la donna aveva sporto denuncia per appropriazione indebita.

Consuelo aveva visto il fratello due giorni prima della scomparsa. Le aveva parlato della difficile situazione: «Gli avevo consigliato di andare da nostra mamma, di stare tranquillo e di non mettersi nelle rogne», ha raccontato. Poi il silenzio. «Ramon chiamava sempre nostra madre. Il suo cellulare suonava i primi giorni, ma non rispondeva nessuno». Allora era la madre a tenere i contatti con Francesca («quando parlava con lei piangeva sempre»). Consuelo ha definito il fratello «una testa calda, non accettava consigli, limitava le sue confidenze per evitare che gli facessi la ramanzina quando non ne condividevo i comportamenti. Ma ci volevamo bene». Consuelo e la madre s’erano recate in Commissariato per denunciare la scomparsa: «Ci avevano consigliato di aspettare, magari sarebbe tornato. Mia mamma l’aveva formalizzata una decina di giorni dopo». La teste ha spiegato anche dell’ex moglie di Ramon, Desiree, dalla quale s’era separato, e della loro figlia Angie. Su richiesta del pm Collini ha raccontato un altro evento: nel gennaio 2018 «in un supermercato avevo visto Garimberti. Mi aveva insultata, fino a dirmi che avrei fatto la fine di mio fratello». Il difensore, avvocato Federico Cechet, ha chiesto ragguagli: «Le risulta che Ramon avesse avuto problemi di droga?». E lei: «Penso di sì». Ancora: «Le risulta che sia stato ospite in una comunità in Toscana?». Ha risposto di non saperne nulla. Il legale ha insistito: «Durante l’ultimo incontro con suo fratello aveva lesioni al volto?». La donna ha ricordato: «Aveva un taglio alla tempia, mi ha poi raccontato che Francesca l’aveva colpito con una caffettiera». E poi le lesioni il giorno di Carnevale, «una baruffa per una ragazza». Evento confermato da Buttò, era l’8 marzo 2011. L’8 aprile successivo, nel bar ristorante Tartaruga, il diverbio tra Ramon e il gestore cinese, «un battibecco», ha detto il teste.—

La. Bo.

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