La Slovenia vince la guerra del Terrano

Salta il compromesso con Lubiana sul nome: dal primo luglio non si potrà più commercializzare in Croazia

POLA. La Croazia incassa un altro schiaffo dalla Slovenia, una beffa che brucia molto, oltre al danno commerciale. Questa volta c'è di mezzo il terrano della cui denominazione Lubiana si è appropriata con la benedizione della Commissione europea. Pertanto a partire dal prossimo 1.mo luglio il terrano istriano non potrà più comparire neanche nella rete commerciale croata poiche il paese farà parte del grande mercato Ue. Il paradosso è che in Slovenia non si coltiva neanche una vite di terrano, tale vino si ottiene dalla fermentazione del refosco coltivato sul Carso.

In Istria invece il vitigno è autoctono assieme alla malvasia, e oltre a un fattore di tradizione, è ritenuto un tassello prezioso nel mosaico dell'identità della penisola. Dunque è fallito miseramente il tentativo del Ministro croato dell'agricoltura Tihomir Jakovina di arrivare a una soluzione di compromesso. Lunedì scorso in margine alla riunione dei ministri dell'agricoltura e della pesca UE a Lussemburgo, aveva proposto al collega sloveno Dejan Zidan di procedere alla tutela transnazionale del marchio terrano. Zidan ha risposto “no” spiegando che il suo dicastero è stato incaricato di rispettare le regole europee, per cui con il ministero croato non si possono avviare trattative sul compromesso. Alcuni giorni prima Zidan aveva dichiarato al Delo di Lubiana che la Slovenia ha compiuto grossi sforzi per la tutela del terrano nel rispetto delle regole comunitarie per cui i paesi in procinto di aderire all'Ue sono tenuti a rispettare la piattaforma giuridica comunitaria, così come lo ha fatto Lubiana. Dal canto suo Jakovina dopo aver incassato il colpo dal collega sloveno ha dichiarato che si può discutere del marchio, ma non dell'originalità del prodotto in quanto è stato scientificamente dimostrato che il terrano e il refosco sono due vitigni differenti. Ed è su questo punto che la parte croata punterà nel suo ricorso alle istanze europee. Quante possibilità ha di spuntarla? A dire il vero non tante. Il portavoce della Commissione europea per l'agricoltura Roger Waite ha dichiarato che il terrano è riconosciuto con il marchio di provenienza come vino sloveno e all'atto della registrazione nessuno aveva obiettato da parte croata. La questione aggiunge Waite non è contemplata neanche nel Trattato di adesione della Croazia che quindi con l'entrata del paese nell'Unione europea non potrà piu vendere il vino con questo marchio. (p.r.)

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