La Slovenia dà il via libera all’uccisione di altri 115 orsi
LUBIANA Le famiglie di cacciatori e i gestori di terreni di riserve di caccia potranno uccidere fino a 115 esemplari di orsi. La scorsa settimana, infatti, l'Agenzia ambientale della Repubblica di Slovenia (Arso) ha rilasciato un'autorizzazione per la ripresa della caccia, che è valida fino alla fine di settembre in diverse aree del Paese, che sono state determinate in base all'aumentata densità locale di orsi e dei conflitti causati dagli orsi stessi all’interno dei singoli gruppi.
Ricordiamo che la questione dell’abbattimento di orsi e lupi in Slovenia è oggetto di aspre polemiche tra animalisti e governo già da alcuni anni. Il problema comunque esiste e potrebbe diventare ingestibile, per colpa dell’uomo ovviamente. Nel 2015 il numero di orsi presenti in Slovenia era stimato a 599 unità, mentre nel 2020 la popolazione totale è salita a quota 990.
La legge di intervento per l’abbattimento di orsi e lupi selvatici è stata adottata dall'Assemblea nazionale nel giugno dello scorso anno e la sua attuazione è scaduta il 30 aprile (per gli orsi) e scadrà invece il 30 settembre (per i lupi). La legge prevedeva l'uccisione di 175 orsi e 11 lupi. Finora sono stati abbattuti 172 orsi e tutti i lupi della quota prevista. La proposta di modifica della legge di intervento, presentata al Consiglio nazionale il 17 febbraio di quest'anno da Branko Tomažič, rappresentante della Camera per l'agricoltura e la silvicoltura in questo organo e membro del Partito popolare (Sls), è stata adottata dal Consiglio nazionale il 26 febbraio. La proposta nel periodo dal 1 maggio di quest'anno al 30 aprile 2021 (per gli orsi) o fino al 31 gennaio 2021 (per i lupi) propone l’abbattimento di 240 orsi e 30 lupi, e il Parlamento la prenderà in considerazione nel corso di una procedura abbreviata.
Il ministero dell'Ambiente ha scritto che sostiene la soluzione legale del Consiglio Nazionale «perché stabilisce un equilibrio tra la coesistenza di carnivori e umani in un modo che garantisca la sicurezza dell'uomo e delle sue proprietà, e perché ha una base professionale e un più ampio sostegno da parte degli esperti del settore». Nelle more che i lavori parlamentari prendano in considerazione la proposta di legge sopra illustrata l’Agenzia per l’ambiente ha però, motu proprio (si fa per dire vista la grande forza politica trasversale da parte della lobby dei cacciatori), preso la decisione di permettere la caccia all’orso, seppure in determinate aree del Paese e per mano, o meglio, per doppietta delle famiglie di cacciatori. —
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