«La situazione si sbloccherà presto Non sono a rischio posti di lavoro»

Quella di Franco Napp, amministratore delegato di Depositi costieri Trieste è una situazione delicata. «Sto dialogando in maniera molto costruttiva - dichiara - con i funzionari dell’Agenzia delle...
Lasorte Trieste 12/12/12 - Rive, Traghetto Minoan Lines, AD Trieste Terminal Passeggeri, Franco Napp
Lasorte Trieste 12/12/12 - Rive, Traghetto Minoan Lines, AD Trieste Terminal Passeggeri, Franco Napp

Quella di Franco Napp, amministratore delegato di Depositi costieri Trieste è una situazione delicata. «Sto dialogando in maniera molto costruttiva - dichiara - con i funzionari dell’Agenzia delle dogane. Questo per riuscire a trovare la possibilità di sbloccare la situazione e così consentirmi di revocare il divieto di estrazione tornando dunque alla normalità». Ma non è facile. E sicuramente per, come dice Napp, «sbloccare la situzione» occorreranno rilevanti e immediate possibilità economiche». In pratica - questo si dice - potrebbe essere necessario che i soldi delle accise, oltre due milioni e mezzo di euro, vengano versati prima dell’immissione sul mercato del prodotto o dalla società maltese Maloa Ltd, oppure dal detentore del prodotto stesso. E questo significa uno sforzo non indifferente. Ma significa anche che contestualmente scatteranno cause civili di rilevante entità. Ma forse c’è la soluzione: «L’amministrazione potrebbe essere garantita da un particolare meccanismo di introduzione del prodotto - annuncia Napp -. Un sistema che garantirebbe così le nuove estrazioni dall’impianto». Osserva ancora l’imprenditore: «L’ossigeno lo abbiamo. Le autorità si rendono conto dei nostri sforzi, anche perché svolgiamo un’attività di pubblico interesse. Quello che è avvenuto - rileva ancora l’imprenditore - è la normale conseguenza dell’attività di verifica consueta da parte dell’Agenzia delle dogane. È il loro mestiere. Si sono accorti che non erano stati adempiuti determinati obblighi fiscali, situazione di cui non eravano a ancora conoscenza, e quindi la merce, anche senza provvedimenti, dunque è stata bloccata».

Napp non nasconde comunque la propria fiducia. «Sono convinto che la situazione si sbloccherà al più presto. Sono convinto - ripete - che non ci siano posti di lavoro a rischio. Insomma, quanto accaduto è solo un avvenimento temporaneo. Certo è che non ci aspettavamo le inadempienze del cliente. Ma gli allarmismi sono inutili e soprattutto dannosi».

La situazione è, ad ogni modo, difficile e spinosa. Bisogna infatti considerare che Franco Napp, oltre a essere a capo della Depositi costieri di Trieste Dct, è pure amministratore di Trieste Terminal Passeggeri. Non solo: la famiglia Napp con la società Giuliana Bunkeraggi detiene pure una quota di Tami, la realtà che controlla il sessanta per cento della Ttp. La Depositi costieri Trieste, la società erede delle attività petrolifere insediatesi nel tessuto industriale giuliano sin dagli inizi del '900, lo scorso anno è passata interamente in mani triestine. La famiglia Napp ha infatti rilevato dall’Ecofuel Spa (Gruppo Eni) il 50% della società, diventando così l’unico azionista della Depositi costieri. La società, in particolare, si occupa dello stoccaggio e della movimentazione di prodotti petroliferi a basso contenuto ambientale e di olii vegetali destinati al mercato energetico.

Lo stabilimento finito nel guaio per colpa delle tasse non pagate da altri è situato nel Punto franco Olii minerali del Porto. Consta di 28 serbatoi per una capacità complessiva di 145mila metri cubi, serviti da un pontile in grado di ricevere navi cisterna con portata fino a 30mila “dwt” ed è collegato al raccordo ferroviario di Trieste Servola ed alla Grande viabilità.

In media negli ultimi anni la Dct ha movimentato circa 450 tonnellate grazie anche alla posizione strategica nel Centro-Est Europa. In sostanza l’oleodotto della Siot pompa greggio nelle condotte verso Austria, Baviera e Repubblica Ceca, mentre la Depositi costieri Trieste tratta prodotti raffinati: gasolio, olio di palma e olio combustibile destinati a autotrazione, riscaldamento, usi industriali e bunkeraggio. (c.b.) e (l.t.)

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