La sinistra: trattati da parenti poveri
Primi malumori nei confronti del sindaco: noi esclusi dalla giunta malgrado gli accordi. Lo aspettiamo al varco
TRIESTE. Scontenti. E pronti a tenere sotto controllo la Giunta «per verificare se attuerà punto per punto quel programma che abbiamo definito assieme e che adesso non potremo condividere in sede esecutiva, perché dalla Giunta siamo stati esclusi».
Gli esponenti della Federazione della sinistra hanno impiegato solo un paio d’ore, ieri, per esprimere il netto disappunto rispetto alle scelte operate da Roberto Cosolini. Il primo a esprimere insoddisfazione, durante una conferenza stampa, è stato il consigliere comunale Iztok Furlanic: «Avremmo volentieri fatto a meno di questo incontro – ha detto - ma la lista di Cosolini conferma che l’esclusione della Fds dalla Giunta del Comune di Trieste. Esclusione che si aggiunge a quella già nota in Provincia e nel Comune di Gorizia. Eppure abbiamo dato un grosso contributo alla vittoria del centrosinistra qui e nell’Isontino, per questo il nostro rammarico è grande. Siamo l'unica forza di un certo spessore – ha insistito Furlanic - non presente nella Giunta Cosolini.
Non giudichiamo ora i nuovi assessori, ma li aspetteremo alla resa dei conti. Certo restiamo parte integrante della maggioranza, e questo va ribadito, perché il programma lo abbiamo condiviso. Rimangono però grosse perplessità per il modo in cui siamo stati trattati e se il programma non sarà rispettato nel dettaglio faremo il nostro ruolo. Saremo molto vigili in questo. I cittadini - ha concluso Furlanic - hanno dimostrato di volere un netto cambiamento rispetto al passato, mentre Maria Teresa Bassa Poropat e il neosindaco non hanno fatto finora altrettanto in questi primi momenti».
«Dopo la vittoria elettorale - ha affermato Elena Leghisa, unica rappresentante di Fds nel nuovo consiglio provinciale - ci siamo illusi che la coalizione avrebbe deciso gli incarichi di Giunta al suo interno, convocando tutte le componenti, per individuare i membri dei due esecutivi. La mossa parallela di Cosolini e della Bassa Poropat, che ci hanno ignorato nella stesura delle liste, ci ha spiazzato. A me è stata assegnata la presidenza del Consiglio provinciale, compito che però non avrei potuto accettare perchè avrebbe sottratto troppo tempo al lavoro sul territorio richiesto a chi, come me, è l'unica rappresentante del Comune di Duino Aurisina e deve rispondere agli elettori che l’hanno votata».
Giuliana Zagabria, segretaria provinciale del Pdci, è stata altrettanto sferzante: «Senza di noi all'interno dell'esecutivo comunale sarà più difficile attuare il programma. Non vorremmo – ha ammonito - che il bellissimo risultato elettorale fosse vanificato dal mancato rispetto di accordi molto precisi. L’agire di Cosolini non è coerente con lo spirito della coalizione. Siamo i parenti poveri del centrosinistra nonostante il nostro costante impegno». «Non è una questione di poltrone, ma di presenza - ha sottolineato poi Gino d'Eliso, consigliere circoscrizionale, mentre per Marino Calcinari, della segreteria di Rifondazione, «non c’è stata rispondenza tra le scelte e le richieste degli elettori».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo