La sinistra apre la caccia all’anti-Debora

Parte il toto-candidati. L’ex prete Bellavite si chiama fuori ma suggerisce di trovare un nome come Magris, Hack o Corona
Di Marco Ballico

TRIESTE. La sinistra, costretta a quanto pare alla corsa solitaria alle regionali 2013, pensa al candidato. E pure in grande: Andrea Bellavite fa un passo indietro ma è lui stesso a lanciare, «come esempio», nomi da sogno, quelli dell’astrofisica Margherita Hack, degli scrittori Claudio Magris e Mauro Corona, di don Pierluigi Di Piazza del centro Balducci. Ma dal fronte di Rifondazione non chiude nemmeno la porta a un ripensamento di Debora Serracchiani. «Non è il momento in cui dare i voti ai buoni e ai cattivi: tutto può ancora succedere», avverte Roberto Antonaz.

Il botta e risposta della scorsa settimana tra segreterie di Rc e Pd ha ufficializzato la distanza tra i due partiti. Kristian Franzil, il segretario comunista, preso atto della tentazione centrista del partito leader del centrosinistra, si è sentito messo all’angolo. Serracchiani, la collega democratica, ha ribattuto con l’accusa a Rifondazione di «autoisolamento». E ha aggiunto: «Fin dal primo giorno della mia candidatura si sono messi a lanciare appelli alla sinistra per valutare la possibilità di presentare un nome alternativo al mio per la corsa alla presidenza della Regione». Nelle ultime ore, complice qualche sms di reciproco chiarimento, è in corso un mini-riavvicinamento. Igor Kocijancic, uno dei due portavoce della Federazione della sinistra, anticipa la richiesta a Serracchiani di un incontro.

Ma sostanzialmente, diplomazia a parte, le cose non sono cambiate. Tanto più dopo la convention del Pd di sabato scorso a Codroipo sugli enti locali. «Serracchiani continua a portare avanti una posizione tutta sua quanto alle proposte programmatiche – attacca Franzil –, nemmeno Illy si comportava così». E Antonaz rincara la dose: «Ci sono situazioni che collidono con il pensiero della Serracchiani che, a sinistra, pare intenzionata a guardare solo a Sel e a Idv. In Sicilia, a sostegno della candidatura di Claudio Fava, Sel e Idv sono però da un’altra parte rispetto al Pd. Senza dimenticare il fronte che si è costituto per l’abrogazione via referendum di alcune parti del decreto Fornero. Anche in questo caso, eccezion fatta per esponenti singoli come Cofferati, il Pd è altrove».

Isolata o autoisolata che sia, la Federazione della sinistra - «unitissima», garantisce Franzil – intende allargare le liste anche al mondo delle associazioni, lo stesso che aveva guardato a Furio Honsell come possibile anti-Tondo. Tra le sigle che potrebbero unirsi sotto un solo tetto ci sono i movimenti che si sono battuti a difesa dell’acqua pubblica nei referendum di un anno fa e il neonato Alba (Alleanza Lavoro Benicomuni Ambiente): un modo anche per sorvolare lo sbarramento del 4% ed entrare così in Consiglio regionale.

Il candidato? «Ci stiamo ragionando», dice Franzil. Anche Antonaz non fa nomi. Ma una candidatura, tramontata l’ipotesi Honsell, è sembrata naturale, quella dell’ex prete e direttore del settimanale diocesano “Voce Isontina”, già in corsa alle comunali di Gorizia 2007, sostenuto da liste civiche e Rc con un risultato (19,9%) secondo solo a quello di Ettore Romoli, e poi alle primarie del centrosinistra in vista delle comunali 2012.

Bellavite ammette il contatto ma rende noto di aver già dato: «Ne ho avuto abbastanza ed è pure una questione economico-lavorativa visto che solo i primi due candidati presidenti hanno diritto al posto in Consiglio regionale. Ma, anche se non impegnato direttamente, guardo ovviamente con interesse a movimenti come Alba della società civile che possono rappresentare un’apertura importante per la sinistra». Il candidato? «Una persona credibile può creare le basi per impedire di mandare altra acqua al mulino di Grillo e a quello dell’astensionismo». Qualche nome? «Persone di cultura – entra nel merito Bellavite –, al di sopra delle cose, visibili. La tipologia è quella dei Magris, dei Corona, dei Di Piazza, della Hack».

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