La sfida triestina di Cantone: «Controlli sul modello Expo»
TRIESTE Guai ad agitare il fantasma del malaffare senza neanche provarci, prima, a scacciarlo. A Raffaele Cantone non piace perdere, meno ancora darsi per vinto. Per il presidente dell’Autorità Anticorruzione, il rilancio del Porto vecchio deve mutuare il modello dell’Expo, esperienza portata avanti e chiusa con successo dopo che, prima che iniziasse, quel fantasma l’aveva agitato eccome. E qui la base, propone Cantone, potrebbe essere un sito internet in cui ogni cittadino possa seguire, passo per passo, punto per punto, l’iter di riuso del waterfront. Il magistrato anticamorra, ora a capo della super Authority, predica coraggio e rigore sempre. Oggi, giovedì 26 novembre, lo farà a Trieste: al Savoia terrà una lectio magistralis su “Etica e legalità: una nuova politica per cambiare l'Italia”, per inaugurare l’anno accademico di 20Lab, il laboratorio di in-formazione politica per Under 30 promosso dal senatore Pd Francesco Russo. Parlerà alle 18.30. Ma prima farà un sopralluogo proprio dentro il Porto vecchio.
Presidente, in quest’ltalia che credevamo meno corrotta di una volta, e che ultimamente ci ha fatto ricredere, che rischi corre un progetto mastodontico come quello del Porto Vecchio? Non è un mistero che la prima delle obiezioni sia legata al rischio di speculazioni se non, peggio, di infiltrazioni mafiose.
Ho sempre contestato l’idea che in ltalia non si debbano programmare grandi iniziative, di qualunque carattere, solo perché non siamo in grado di renderle immuni dal rischio corruzione o di infiltrazioni mafiose. Ho sostenuto ciò in passato, rispetto alla candidatura di Roma per le Olimpiadi del 2024, e lo ribadisco adesso per il progetto di riqualificazione del Porto vecchio. Del resto, l’esperienza Expo è la dimostrazione pratica che in ltalia siamo in grado di fare le cose, e farle bene. Da questo punto di vista, il sistema di controlli che abbiamo letteralmente inventato, coinvolgendo la Prefettura e tutte le istituzioni locali, si è dimostrato assolutamente vincente tanto da ricevere il pieno apprezzamento anche dall’Ocse, con cui abbiamo addirittura stipulato precisi accordi di collaborazione. Allo stesso modo, anche per quanto concerne i lavori per il Giubileo, abbiamo effettuato, e stiamo ancora effettuando, controlli serrati e precisi, ed i risultati, devo dire, stanno arrivando.
Come va visto il fatto che 21 soggetti, anche internazionali, hanno presentato il loro interesse per l’incarico di advisor?
Sicuramente come un segnale di fiducia. D’altro canto, ciò che è mancato al nostro Paese per troppo tempo, allontanando gli investitori internazionali, è proprio la certezza di regole. Ripristinare il perimetro delle regole è la condizione necessaria per far ripartire gli investimenti, e quindi di conseguenza la nostra economia.
Ha avuto modo di parlare con le amministrazioni locali, di prendere già in mano il “dossier” Porto Vecchio?
Sicuramente sarà uno dei temi che affronteremo nel corso dei vari incontri. Poi, è chiaro, che una richiesta in tal senso dovrà pervenire da chi poi gestirà il progetto. Noi come Anac siamo disponibili a collaborare secondo quanto previsto dai nostri regolamenti.
ln quest'epoca di personalismi, nella politica e più in generale nelle istituzioni, si sente un salvatore della Patria o è un termine che non digerisce?
Assolutamente. Io mi sento, sono, un magistrato che ha scelto di dedicare una parte importante della sua vita lavorativa a questa bellissima realtà che è l’Anac. Credo che la prevenzione della corruzione sia una scommessa importante messa in campo nel nostro Paese.
Quanto e cosa manca ancora all’ltalia per cambiare passo nella pulizia degli ingranaggi burocratici?
ll segreto è la trasparenza. Bisogna implementarla sempre di più, e soprattutto i cittadini devono iniziare a pretenderla. Lì dove c’è poca trasparenza, lì dove c’è opacità di comportamenti, è più facile, se non probabile, che si annidi il rischio corruzione. Dobbiamo rendere la burocrazia una vera casa di vetro. Ecco, immagini se ogni atto futuro del progetto di riqualificazione del Porto vecchio sia a portata di click, pubblicato su un apposito sito internet accessibile a tutti i cittadini. Sarebbe un grandissimo passo in avanti. Io non dimentico che il management di un aeroporto locale si era rifiutato di rendere pubblici i propri compensi, adducendo pretestuosi motivi di privacy, tra l’altro invocata a sproposito. Ecco, passare da questo ad avere un sito dove vengono pubblicati tutti gli atti della futura gara per il Porto vecchio mi sembra un gran bel passo in ava nti.(pi.ra.)
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