La sfida delle tessere nel centrodestra: Fi davanti alla Lega
TRIESTE Sandra Savino, la coordinatrice regionale di Forza Italia, si coccola gli obiettivi centrati nella campagna associativa. Massimiliano Panizzut non è da meno. La Lega ha aumentato militanti e sostenitori e pazienza se gli azzurri, di tessere, ne hanno di più. «Speriamo siano vere anche le loro», sorride il deputato pordenonese. I voti, in primavera, peseranno molto di più, ma i due principali partiti del centrodestra non hanno sottovalutato la partita del tesseramento. Al punto che Silvio Berlusconi ha nuovamente posticipato i termini. Dal 30 novembre si è passati prima al 10 gennaio e ora al 31 gennaio. Contestualmente il leader azzurro, con la consueta formula della lettera agli «amici», ha annunciato la mobilitazione del 26 gennaio, occasione per contestare in tutte le piazze la manovra del governo giallo-verde, con tanto di gilet azzurri, «che a differenza di quelli gialli – scrive il leader azzurro – sono dalle parti di chi lavora, di chi crea lavoro, di chi dopo una vita di lavoro riceve dallo Stato la pensione che si è guadagnato».
FORZA ITALIA
C’è dunque ancora qualche settimana per consolidare le cifre. A sentire i referenti territoriali, Fi avrebbe sin qui messo insieme in regione circa 2.300 tessere, superando l’obiettivo fissato da Roma (2.150 in totale tra le 800 di Udine, le 600 di Pordenone, le 500 di Trieste e 250 di Gorizia). Numeri precisi però non ce ne sono: Savino informa infatti che vanno ancora conteggiate le iscrizioni online. A Trieste, in ogni caso, si è già passati oltre quota 700, «un risultato sicuramente positivo – sottolinea la coordinatrice –. Lo slittamento della scadenza consentirà di aumentare la platea».
Stessa linea anche a Udine, dove il coordinatore provinciale Ferruccio Anzit garantisce il superamento delle 800 tessere. A Gorizia, invece, Rodolfo Ziberna denuncia qualche intoppo informatico. «A noi risultano 150-160 iscritti – spiega il sindaco di Gorizia, che sta dividendo con Giuseppe Nicoli la gestione delle operazioni –, ma in più di un’occasione l’atto non risulta. A Monfalcone, per esempio, abbiamo fatto 30 iscritti, ma il sistema ne segnala 6. Il caso ha riguardato pure il mio assessore Silvana Romano e il capogruppo Fabio Gentile, e io stesso ho dovuto procedere per due volte. La prima volta ho speso 300 euro, la seconda è bastata una banconota da 10». Il riferimento è alla decisione del movimento di introdurre la quota unica di 10 euro per tutti i “volontari” (in precedenza chiamati a versare 100 euro), eletti compresi, eccezion fatta per parlamentari nazionali ed europei e consiglieri regionali, che dovranno continuare a versare 1.000 euro.
«Siamo sotto le 250 tessere chieste da Roma? Non dobbiamo vendere enciclopedie, i numeri torneranno», garantisce Ziberna. A inizio febbraio Fi farà le somme. Il più possibile in fretta perché si tratta poi di far decollare i congressi. Bruno Marini, il forzista triestino che avrebbe voluto quello regionale, è già preoccupato: «Ci sarà poco tempo tra fine tesseramento ed elezioni, non vorrei che saltassero i congressi provinciali, necessari come il pane. Sarebbe la conferma di un partito in declino irreversibile». Ma Savino non ha dubbi: «Ho parlato con il responsabile dell’organizzazione Gregorio Fontana, i congressi si faranno prima del voto. Per quel che mi riguarda sia i provinciali che i comunali».
IL CARROCCIO
In casa Lega tutto sembra più definito. I militanti, con tesseramenti chiusi a giugno, erano passati da 600 a 700, ma l’exploit riguarda i sostenitori: quasi quadruplicati a fine anno da 300 a 1.100. «E ho ancora un pacco di schede da caricare», dice Panizzut ricordando le due tipologie di iscrizione al movimento. Per diventare socio sostenitore leghista è sufficiente presentarsi a una qualsiasi sezione del territorio e versare 10 euro, mentre per la “promozione” a militante è necessario aver svolto un periodo di militanza attiva e volontaria della durata di non meno di dodici mesi. A quel punto, tirando fuori dalla tasca 40 euro, è possibile presentare domanda alla sezione comunale in cui si è iscritti. Fi batte Lega nelle tessere? «Loro non hanno la differenza tra militanti e sostenitori, ma sono comunque contento che un alleato abbia i suoi soci – commenta il deputato salviniano –. Di certo le nostre tessere sono certificate. E i nostri voti, l’anno scorso, molti di più».
PROGETTO FVG
E nel discorso, nell’orbita del centrodestra, ecco entrare anche il bilancio di Progetto Fvg: «Abbiamo un migliaio di iscritti – spiega Ferruccio Saro, coordinatore del movimento civico – ma il tesseramento non è ancora chiuso. Puntiamo a persone di qualità, non a fare massa: nel nostro movimento non ci sono questioni di correnti ma abbiamo bisogno di ricevere contributi di idee. I partiti di tessere non ci interessano – conclude Saro – e lasciano il tempo che trovano». –
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