«La sezione fallimentare non sarà trasferita a Udine»

Il Ministero conferma: la sezione fallimentare del Tribunale di Gorizia non verrà trasferita a Udine. È una buona notizia quella che è arrivata ieri da Roma, dove il sindaco Ziberna era impegnato in...

Il Ministero conferma: la sezione fallimentare del Tribunale di Gorizia non verrà trasferita a Udine. È una buona notizia quella che è arrivata ieri da Roma, dove il sindaco Ziberna era impegnato in un confronto con il Ministro della Giustizia Andrea Orlando, con il quale ha parlato anche di caserme dismesse e del progetto di ampliamento della casa circondariale di via Barzellini che da tempo il Comune sta appoggiando con convinzione. Partendo dal Tribunale, Ziberna ha manifestato al rappresentante del Governo tutta la sua preoccupazione per il futuro, con le voci insistenti sull’annessione con possibile trasferimento a Udine della sezione fallimentare che gettavano nuove ombre su un ridimensionamento della struttura che poi sarebbe potuto essere preludio di un’ulteriore grave perdita per il capoluogo isontino. Timori che Orlando ha fugato garantendo al sindaco di Gorizia che quella del trasferimento a Udine del Tribunale fallimentare era solamente un’ipotesi vagliata nel recente passato, e poi definitivamente tramontata. Non se ne farà nulla, e la sezione fallimentare resterà a Gorizia. Altro discorso, invece, la possibilità di veder ampliata la circoscrizione del Tribunale alla Bassa Friulana, in modo da ottenere un bacino d’utenza in grado di irrobustire l’istituzione e garantirne la sopravvivenza in futuro. Su questo punto Orlando è stato più cauto – la questione evidentemente è molto complessa –, e si è riservato la possibilità di valutare con attenzione e la dovuta calma il da farsi. Ma Ziberna come detto a Roma è andato anche a parlare di carcere, e nello specifico del progetto che vedrebbe il recupero dell’ex scuola “Pitteri” per ampliare gli spazi della struttura di via Barzellini. Assieme ad Orlando al confronto hanno partecipato anche i funzionari ministeriali che si occupano di edilizia carceraria, e se il Governo ha manifestato grande apprezzamento per l’iniziativa del Comune e le sue preoccupazioni (peraltro condivise) per la qualità della vita dei detenuti e del personale del carcere, Roma giudica troppo elevata da sostenre la cifra di 4 milioni di euro necessaria per realizzare il progetto che interessa la “Pitteri”. Che, ricordiamo, il Comune metterebbe a disposizione gratuitamente. Progetto che però non è destinato a tramontare, ma solamente a cambiare, almeno in parte. Il Comune di Gorizia e il Ministero daranno vita così ad un tavolo tecnico per studiare assieme una soluzione progettuale da poter realizzare in tempi relativamente brevi che, pur mantenendo le stesse caratteristiche della struttura immaginata all’interno dell’ex “Pitteri” (dedicata in particolare a spazi per la didattica e a servizi per il personale), possa costare meno, poco più della metà dei 4 milioni del progetto originale.

(m.b.)

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