La Serbia restituisce i beni confiscati ai tempi di Tito

A essere interessati sono 150mila ex proprietari ed eredi. Il valore ammontaa 4,5 miliardi di euro. Rimborsi in obbligazioni di Stato fino a 500mila euro
epa02565221 Supporters of Serbia's opposition Progressive Party hold a national flag during a major anti-government rally in Belgrade, Serbia, on 05 February 2011. Tens of thousands of Serbian opposition supporters gathered in Belgrade on Saturday to protest economic hardship, corruption and demand early elections from President Boris Tadic. The opposition bloc led by the nationalist Serbian Progressive Party (SNS) threatened to launch continuous protests if Tadic ignores the call for the polls. The opposition demands the resignation of the government, quicker European integration and early elections, claiming the government is corrupt and inefficient. EPA/SRDJAN SUKI
epa02565221 Supporters of Serbia's opposition Progressive Party hold a national flag during a major anti-government rally in Belgrade, Serbia, on 05 February 2011. Tens of thousands of Serbian opposition supporters gathered in Belgrade on Saturday to protest economic hardship, corruption and demand early elections from President Boris Tadic. The opposition bloc led by the nationalist Serbian Progressive Party (SNS) threatened to launch continuous protests if Tadic ignores the call for the polls. The opposition demands the resignation of the government, quicker European integration and early elections, claiming the government is corrupt and inefficient. EPA/SRDJAN SUKI

TRIESTE La Serbia anela fortemente a ottenere entro la fine dell’anno lo status di Paese in via di adesione all’Unione europea. Ecco allora che il parlamento serbo ha approvato la legge sulla restituzione dei beni confiscati dal regime comunista jugoslavo dopo la seconda guerra mondiale e quella sulla proprietà pubblica, due provvedimenti chiave chiesti da Bruxelles per l’ulteriore avvicinamento della Serbia alla Ue.

In particolare, la legge sulla restituzione dei beni - adottata con il sì di 117 dei 154 deputati presenti, 23 i contrari - riguarda circa 150 mila ex proprietari e loro eredi. Le legge prevede la restituzione dei beni immobili o di terreni nei casi possibili, oppure un rimborso in obbligazioni di stato. Gli ex proprietari o i loro eredi potranno ottenere rimborsi fino a un massimo di 500 mila euro.

Secondo gli esperti, il valore complessivo dei beni da restituire o rimborsare ammonta a 4,5 miliardi di euro. L’Associazione dei proprietari di beni confiscati dal regime comunista dopo il 1945 ha criticato la legge affermando che essa non risponde in modo adeguato alle loro richieste e non è sufficiente a riparare l’ingiustizia subita. Dopo la caduta del comunismo all’inizio degli anni novanta gli ex proprietari e i loro eredi - molti dei quali vivono all’estero - hanno chiesto una legge che sancisse la restituzione dei loro beni.

Le autorità serbe assicureranno che il processo di recupero delle proprietà confiscate e il pagamento delle relative compensazioni ai cittadini che hanno subito tali misure durante il periodo comunista sia portato avanti «con efficacia e correttezza». Lo ha dichiarato il vicepremier serbo Bozidar Djelic, aggiungendo che questo sarà possibile in base alle disponibilità finanziarie dello Stato. «Circa due miliardi di euro e varie proprietà sono stati messi a disposizione», ha detto Djelic. Secondo il ministro, il principio alla base dell’atto normativo sta nel riparare gli storici errori commessi contro la popolazione popolo confiscandone le proprietà, e prevenire che una tale ingiustizia si ripeta.

La proposta sulla sostituzione dei beni invece non è stata accolta perché in questo modo, a quanto hanno evidenziato i presentatori della legge, verrebbe aperto lo spazio per la corruzione. Negli scorsi anni, nel processo di privatizzazione, un gran numero di imprese ha ricevuto nuovi proprietari e adesso si pone la domanda in che modo sarà risolto il problema. Secondo il premier Cvetkovic, l’Agenzia per la privatizzazione ha evidenziato in occasione di tutte le vendite se si trattava di beni richiesti dagli ex proprietari, così che i compratori sono a conoscenza dello status.

Secondo la legge non ci sarà una restituzione naturale dei beni privatizzati, e questo significa che in quei casi ci sarà il risarcimento finanziario. Per quanto riguarda le imprese che sono oggetto della restituzione, e non sono ancora state vendute, Cvetkovic ha fatto sapere che l’Agenzia non intenterà alcun processo per la loro privatizzazione. Per tutte le imprese per le quali ci sono delle informazioni che appartengono interamente agli ex proprietari o che nel loro ambito possiedono dei beni richiesti, sarà bloccato il processo di vendita. Nel caso delle imprese cadute in fallimento si prevede o la restituzione naturale o, se questo non è possibile, il risarcimento finanziario.

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