La scure di Alitalia sui voli per Napoli

Collegamento a rischio a partire dal prossimo mese. Gli utenti si mobilitano: raccolte più di 1500 firme per salvare la tratta
Di Luca Perrino

RONCHI DEI LEGIONARI. Manca meno di un mese all’avvio del nuovo orario invernale. E Alitalia, dopo il valzer dei collegamenti su Roma, non ha ancora deciso quale sarà, e se ci sarà, un futuro per il volo su Napoli, dal quale si prosegue poi verso lo scalo di Catania.

Un volo che non è certo un’iniziativa spot a differenza ad esempio di quella che, qualche anno fa, che permise l’istituzione di una tratta tra Albenga e Roma e che fu solo un “contentino” al politico di turno. Nei primi sei mesi del 2013, infatti, verso il capoluogo campano sono stati trasportati 20.997 passeggeri, il 9,9% in più rispetto al primo trimestre dell’anno precedente. Quindi quello verso Napoli è più che mai un volo “sentito” ed utilizzato, con un fattore di riempimento degli aeromobili, gli Embraer 175, dell’oltre il 75%. L’eventuale cancellazione della tratta, dunque, lascerebbe l’amaro in bocca a più di qualcuno e inciderebbe pesantemente pure sulle “performance”, in termini di passeggeri, dello scalo regionale.

Anche per questo, in attesa di conoscere le decisioni romane, in Friuli Venezia Giulia ci si mobilita, si raccolgono firme e si avanzano proposte. Come quella del consigliere regionale Rodolfo Ziberna, che avanza l’idea di avviare un collegamento low cost tra Ronchi dei Legionari e Capodichino. L’esponente del Pdl sottolinea come l’attuale volo abbia costi piuttosto elevanti, costi che disincentivano l’utenza. «L’esigenza dei tanti cittadini di origini campane che risiedono nel Friuli Venezia Giulia, ovvero 25mila persone alle quali si aggiungono coniugi e figli – spiega – è quella di servirsi di questo volo più volte l’anno, ma spesso si trovano tariffe migliori partendo da Venezia. Un volo low cost da Napoli o Salerno – prosegue l’esponente del Pdl – potrebbe portare a molti benefici per la comunità regionale e l’abbattimento del costo del biglietto aereo, da 300 a 100/120 euro, porterebbe ad un incremento di passeggeri per l’aeroporto regionale ed un efficace strumento promozionale del nostro territorio».

Secondo Ziberna, poi, non ci sarebbe conflitto tra un volo Alitalia, usato spesso per motivi di lavoro, ed un collegamento low cost che, a Ronchi dei Legionari, potrebbe “pescare” all’interno di un ampio bacino d’utenza. Utenza che si è già fatta sentire con mille firme e 500 mail inviate a supporto non solo del mantenimento del volo Alitalia, ma anche di un’alternativa.

Le compagnie “papabili” sono al momento tutte straniere: si va da Ryanair, già presente massicciamente sullo scalo di Ronchi dei Legionari, ad Easy Jet, che sarebbe dovuta atterrare nella nostra regionale alcuni anni fa.

Se Napoli dovesse sparire dall’operativo di Ronchi la perdita sarebbe gravissima, ma l’attuale situazione della compagnia di bandiera, come confermato dal direttore network di Alitalia, Massimo Iraci, non permette di fare previsioni certe.

Complessivamente Alitalia e Air One, nella prossima stagione, serviranno l’area del Nord Est con oltre 220 voli settimanali e con nove aeromobili dislocati in questo territorio. Si tratta di quattro aerei su Venezia, di cui due della base di Air One e due di Alitalia per i voli verso Roma Fiumicino e due aerei su Ronchi dei Legionari per i collegamenti verso Roma Fiumicino e Milano Linate. Nell’elenco figurano infine due aerei su Verona per i voli verso Roma Fiumicino, oltre a collegamenti Air One per gli scali siciliani di Catania e Palermo.

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