La scuola riparte con 120 assunzioni
Si sono concluse venerdì scorso le assegnazioni da parte dell’Ufficio Scolastico delle supplenze annuali per le scuole dell’infanzia, primarie, medie e superiori della provincia. Sommate a quelle che verranno attribuite in una seconda fase, l’11 settembre, da parte dei singoli istituti, saranno circa 120 le persone impiegate nelle varie scuole della provincia che quest’anno avranno un contratto a tempo determinato.
Il contingente più numeroso è quello delle maestre elementari, con una trentina di cattedre assegnate, più altri cinque posti circa ricavati cumulando gli spezzoni di ore: ciò significa che queste maestre insegneranno in più scuole. Circa una decina i posti per il sostegno, che non sono stati attribuiti tutti perché la graduatoria era esaurita, perciò saranno conferiti dalle singole scuole sulla base della graduatoria d’istituto. Ma questa è la situazione più rosea: quest’anno alle maestre elementari è andata bene, perché la graduatoria ad esaurimento è stata sfoltita con le immissioni di ruolo di circa una ventina di persone.
«Con queste altre trenta assunzioni a tempo determinato restano in graduatoria un’altra ventina di persone, che non faticheranno a lavorare con supplenze su malattie e maternità. «Solitamente il clima in cui si svolgono le assegnazioni a inizio anno è sempre molto teso – racconta una maestra elementare -, quest’anno invece è andata bene, non pensavamo che così tante persone riuscissero ad ottenere supplenze annuali». Una soltanto invece e due ricavate da “spezzoni” le cattedre per la scuola dell’infanzia. Otto le cattedre assegnate per la scuola media nelle varie classi di concorso, con ulteriori tre cattedre di educazione tecnica e tre di clarinetto, fisarmonica e percussioni che saranno attribuite dai singoli istituti, perché non ci sono persone nella graduatoria ad esaurimento. Circa una decina le cattedre per il sostegno. Alle superiori sono circa una ventina le cattedre in ballo, alcune assegnate la scorsa settimana, altre che saranno attribuite dai singoli istituti l’11 settembre. Due le cattedre per il sostegno.
A questi incarichi vanno poi sommati quelli ricavati combinando gli spezzoni di ore: circa una trentina d’insegnanti si troveranno infatti a lavorare su più scuole per raggiungere il monte ore completo, alcuni probabilmente prenderanno l’incarico anche senza raggiungerlo, optando per un part-time.
Le criticità della scuola insomma perdurano, e sono sempre le stesse: «E’ sempre più difficile organizzare e coordinare gli orari, soprattutto per gli insegnanti che lavorano su più scuole - afferma Anna Busi, segretaria provinciale della Cgil Scuola -. Ci sono insegnanti per lavorare due ore devono fermarsi a scuola per sei, perché magari hanno la prima e l’ultima ora di lezione. Altri che sono obbligati a rinunciare a un orario pieno perché le scuole su cui dovrebbero lavorare non consentono spostamenti in tempo rapido.
«Non ha aiutato la politica di chiusura delle scuole il sabato e c’è stata troppa leggerezza nel ridurre l’unità oraria d’insegnamento, che dai 60 minuti canonici è passata ormai a 50-55 minuti».
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