La scuola Duca d’Aosta di Trieste finirà in "esilio" per due anni

Circa 300 i bambini trasferiti alla Slataper da fine 2018. L’assessore Lodi: «Intervento al sottotetto al via entro 6 mesi»
Silvano Trieste 2019-07-13 Scuola Duca d'Aosta
Silvano Trieste 2019-07-13 Scuola Duca d'Aosta

TRIESTE Un’intera scuola in esilio per due anni. Sono circa trecento i bambini della primaria Duca d’Aosta dell’Istituto comprensivo Bergamas che potrebbero rientrare nell’edificio di via Vespucci non prima della metà dell’anno scolastico 2020-2021 o, al più tardi, agli inizi di quello successivo. Sfuma, quindi, la possibilità di un ritorno anticipato.

L’assessore ai Lavori pubblici, Elisa Lodi, spiega che «l’ingegnere incaricato sta ultimando il progetto di consolidamento della copertura che consiste nel rinforzo strutturale e nella sostituzione delle travi in legno ammalorate (alcune delle quali risalenti al 1865, ndr) e che dovrà ottenere il nulla osta della Soprintendenza e della Commissione sismica. Successivamente all’approvazione, il progetto – ha continuato Lodi – verrà inserito in un accordo quadro già finanziato con 600 mila euro e poi appaltato, con l’auspicio che i lavori di consolidamento possano avere inizio entro i prossimi sei mesi con durata prevista dei lavori stessi di circa sei/otto mesi». Una risposta chiara e inequivocabile che mette fine a voci ricorrenti che stimavano in meno di un anno la riconsegna dello storico edificio scolastico. Una vicenda che, è bene ricordarlo, risale alla fine dello scorso anno, quando in occasione di un’ispezione alla copertura per verificare lo stato dei coppi si scoprì che il sottotetto presentava gravi problemi strutturali, con le travi portanti ammalorate. Una situazione che portò alla decisione di trasferire, al rientro dalle vacanze natalizie, tutti gli alunni negli ambienti della scuola “contenitore” ex Timeus, ubicata nello stesso isolato che ospita l’altra primaria del comprensivo Bergamas, cioè la Slataper, con tutti i disagi, anche logistici, che ne sono derivati e che hanno portato alla cancellazione di una classe a tempo pieno per il prossimo anno scolastico. Per non parlare anche del fatto che la strumentazione informatica in possesso della scuola – in particolar modo le lavagne interattive multimediali – non è stata riposizionata in loco, anche per la nebulosità dei tempi stimati sul ritorno in via Vespucci. Giova ricordare che anche il Cpia, a causa dei lavori di riqualificazione alla Fonda Savio, ancora per un paio di anni sarà ospitato proprio alla Slataper. —


 

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