«La scultura Aria va spostata»: a Trieste partita una petizione online
La scultura di Stefano Porticelli è stata posata nella notte tra il 5 e il 6 ottobre e inaugurata la sera dell’8 ottobre scorso. L’iniziativa prevedeva restasse in esposizione temporanea fino al 19 ottobre, ma ad oggi è ancora lì.
La scultura Aria in piazza Unità (Bruni)
TRIESTE «È di qualità discutibile, rompe la prospettiva dello sguardo verso il mare, e incide arbitrariamente sull’equilibrio e sul paesaggio di una delle piazze storiche più belle d’Italia, modificandolo in modo permanente». Un giudizio tranchant accompagna la petizione avviata da Alvise Zanchi e promossa sulla piattaforma change.org – sottoscritta, stando a ieri sera, da 202 cittadini – per invitare l’amministrazione comunale a rimuovere “Aria”, la scultura dell’artista Stefano Corticelli, da piazza Unità.
La scultura è stata posata nella notte tra il 5 e il 6 ottobre e inaugurata la sera dell’8 ottobre scorso. L’iniziativa prevedeva restasse in esposizione temporanea fino al 19 ottobre, ma ad oggi è ancora lì. L’installazione, che misura 4 metri di lunghezza per 1,70 di larghezza, è stata realizzata partendo da un unico blocco di travertino delle cave Morelli e lavorando acciaio Corten per riprodurre le vele. «Neppure negli anni Venti e Trenta del Novecento, in epoca di interventi peraltro firmati dai maggiori rappresentanti del mondo accademico e artistico, il governo italiano ritenne sensato modificare la monumentalità della piazza», si legge nella petizione. E ancora: «Oltre che per l’inopportunità della sua arbitraria collocazione – spiega Zanchi –, la stessa qualità della scultura deve essere valutata da un punto di vista strettamente artistico da parte di organi ufficiali dotati delle competenze culturali per esprimere un parere oggettivo, e non solo di opportunità politica, in merito alla sua conservazione».
La petizione chiede al sindaco, alla Soprintendenza alle belle arti della regione e all’organo del governo competente, al MiBact, che intervengano per rimuoverla dalla sede attuale e spostarla altrove, per esempio a Barcola. —
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