La sconfitta Altran: «Progetto naufragato, la città vuole alzare muri»

Il mea culpa dell’ex primo cittadino: “La carta Persi non ha funzionato, il vento è cambiato”. La stretta di mano nel quartier generale della vincitrice
Silvia Altran nella sede elettorale del Pd dopo la sconfitta (Bonaventura)
Silvia Altran nella sede elettorale del Pd dopo la sconfitta (Bonaventura)

MONFALCONE. Parlano i numeri. Silvia Altran, evidentemente provata, non ha potuto che riconoscerlo: «Il risultato è inequivocabile, non ce l’abbiamo fatta. La sconfitta è sonora, ne prendiamo atto. Mi dispiace assolutamente dover riconoscere questa sconfitta. La sconfitta di un progetto che abbiamo elaborato molto ambizioso, ma anche, in questo momento attuale, non è stato apprezzato dai nostri concittadini». Alla sede elettorale in piazza della Repubblica, umori sotto i tacchi. Poche parole, tanti silenzi carichi di una tensione tradita dagli sguardi. Da abbracci forti, da lacrime trattenute. Silvia Altran, dichiarata la “resa”, ha raggiunto il “quartier generale” del centrodestra per stringere la mano alla neo sindaca Anna Maria Cisint. Non è stato facile incassare, minuto dopo minuto, la grande sconfitta: ad ogni seggio scrutinato mentre si levavano le urla di gioia al gazebo, Altran e compagni deglutivano amaro.

 

 

È stata dura anche trovare le parole adatte per spiegare. «Non mi aspettavo questa forbice così ampia, nè che non si sia riusciti a portare a votare più monfalconesi rispetto a poco più del 51% degli elettori. Anche questo aspetto sarà motivo di approfondita riflessione. Ci lavoreremo sopra». Altran non nasconde stanchezza e delusione: «La nostra proposta, più saggia e lungimirante, evidentemente non è piaciuta. L’elettorato cerca risposte diverse. La città si merita molto di più di ciò che si profila, si merita un progetto diverso da quello che si prospetta per i prossimi 5 anni. C’è la volontà di costruire muri anzichè superarli, come abbiamo fatto noi in questi ultimi difficili anni». La Altran inquadra la situazione in un contesto più ampio. «Non sono bastati neppure i segnali che si potevano leggere come a Trieste, dove la destra di governo ha operato scelte incredibili. Ma c’è un ragionamento più generale che dà la misura di quanto è accaduto in tutta la nostra regione. Temo che vi sia qualcosa di più profondo e che va nella direzione di una radicalizzazione in Europa sull’onda della questione degli stranieri, con maggiore fortuna per la destra xenofoba contro la quale ci siamo sempre battuti».

La carta Persi non ha premiato. «La nostra proposta - dice -, sia per quanto riguarda le persone nelle nostre liste, sia il coinvolgimento di Persi sono state buone. Voglio comunque ringraziare gli elettori che hanno creduto in noi e ci hanno votato». Ma cosa è successo? Altran osserva: «Il vento è cambiato, completamente. Si stanno profilando tempi in cui sono altre le richieste dell’elettorato. Ripeto, bisogna lavorare a fondo, sotto tutti gli aspetti, e per avvicinare coloro che anche oggi (ieri, ndr) hanno deciso di non votare». Aggiunge: «Mi dispiace personalmente. Questa è sicuramente una mia sconfitta, ne sono la prima responsabile. E purtroppo anche la mia squadra non è riuscita ad ottenere il risultato che ci aspettavamo». Si volta pagina, questa volta da una prospettiva diversa in Consiglio comunale. «Ripartiremo da un’opposizione seria, per il bene della città».

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