La scommessa "green" di Zlarino: ora diventa un’isola senza plastica
ZAGABRIA A partire dalla prossima estate, la piccola isola di Zlarino (Zlarin), al largo di Sebenico, vieterà completamente gli oggetti di plastica usa e getta. L’iniziativa, lanciata da tre donne originarie di Zlarino e sposata con entusiasmo dalle autorità locali, prevede infatti che dal prossimo mese di giugno questa piccola località di appena 280 abitanti diventi la prima isola “plastic-free”, ergendosi a modello per tutta la costa adriatica.
Il progetto è nato all’interno dell’Adriatic Plastic Challenge (Apc), un programma lanciato a maggio scorso da due associazioni croate, Terra Hub di Zagabria e Zona di Parenzo, in collaborazione con l’ambasciata svedese e il costruttore automobilistico Volvo. L’obiettivo era quello di «raccogliere delle idee per una riduzione dell’inquinamento causato dalla plastica», come spiega Petra Počanić, presidente di Zona. Oltre a sensibilizzare il pubblico su questo tema di grande attualità e a mobilizzare i tanti attori coinvolti, l’Apc voleva dunque produrre un risultato concreto e così è stato. Tra le 42 candidature ricevuti, sette progetti sono stati selezionati e sviluppati a Zagabria. Tra questi, l’iniziativa di Zlarino ha vinto il primo premio (10mila euro), marcando così un primo passo verso la sua effettiva implementazione. «Fin dall’inizio abbiamo preso contatto con l’ufficio turistico di Zlarino e con il comune che sono più che contenti di quest’iniziativa», racconta Ana Robb, all’origine del progetto. «Sacchetti, cannucce, piatti e bicchieri di plastica… sono questi i prodotti che vogliamo eliminare o sostituire con delle alternative più ecologiche», prosegue Robb. Zlarino, che conta appena una decina di commercianti (un supermercato, un rivenditore al dettaglio e qualche bar e ristorante) diventa così il laboratorio perfetto per sperimentare una cura ecologia radicale ma necessaria, a pochi giorni dalla pubblicazione dell’ultimo rapporto Onu sull’ambiente che dà ai governanti 12 anni di tempo per evitare una catastrofe irreversibile.
E se l’obiettivo di lungo termine è arrivare «a produrre zero rifiuti», aggiunge Ana Robb, il percorso inizierà già nei prossimi giorni con obiettivi più contenuti e raggiungibili. Tra una decina di giorni, commercianti, autorità locali, ufficio turistico e promotori dell’iniziativa anti-plastica si riuniranno per un primo incontro. Si tratterà di verificare nel dettaglio quali saranno i costi dell’eliminazione o della sostituzione di certi prodotti e in che modo questa transizione verde potrà essere effettuata. Ana Robb non esclude che una parte del premio da 10 mila euro ricevuto nell’ambito dell’Adriatic Plastic Challenge possa servire proprio a venire incontro ai commercianti. «Il resto del budget ricevuto sarà sicuramente usato per stampare delle locandine da appendere in bar e ristoranti affinché i turisti capiscano il perché dell’assenza di cannucce, sacchetti di plastica e quant’altro», conclude Robb.
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