La Scala suonerà per la pace a Sarajevo
TRIESTE. La musica come messaggio di pace, di armonia, di convivenza tra i popoli. E così dopo il concerto dei tre presidenti di piazza dell’Unità d’Italia a Trieste del 13 luglio 2010, diretto da Riccardo Muti, che ha riunito lo spirito dei popoli italiano, sloveno e croato spezzato dai tragici episodi della Seconda Guerra mondiale e del dopoguerra, saranno le note della Filarmonica della Scala di Milano che il 12 luglio prossimo a Sarajevo, al Teatro Nazionale, il giorno dopo la commemorazione della strage di Srebrenica, riuniranno gli spiriti di croati, serbi e bosgnacchi per rinnovare quell’universale messaggio di pace vergato nella catechesi di tutte le religioni presenti nella capitale di Bosnia-Erzegovina, quella cattolica, quella serbo-ortodossa, l’islamica e l’ebraica.
E così a vent’anni dal termine delle ostilità in Bosnia, la Filarmonica torna nella città simbolo dei Balcani per inviare un messaggio di cambiamento e comunione per il futuro. Un concerto speciale, una celebrazione interconfessionale dall’alto valore simbolico per rivolgere lo sguardo al domani del Paese, tradizionale luogo di incontro e dialogo tra culture nel cuore dell’Europa. Il patrocinio concesso all’evento dal Consiglio Interreligioso di Bosnia Erzegovina (organo rappresentativo delle quattro religioni del Paese: cattolica, ortodossa, musulmana e ebraica come detto) testimonia l’universalità del messaggio che si vuole portare.
«L’11 luglio commemoreremo i venti anni dei tragici fatti di Srebrenica, ma il 12 luglio vogliamo pensare al domani, al futuro della Bosnia Erzegovina, che auspichiamo presto in Europa», dichiara l’ambasciatore d’Italia in Bosnia-Erzegovina, Ruggero Corrias. «La Filarmonica della Scala - prosegue - porterà note di speranza e di riconciliazione e ci accompagnerà in questa ambizione. Sono passati venti anni dalla fine del conflitto e alcuni dei protagonisti di allora sono ora membri dell’Unione europea. Altri hanno deciso che vogliono diventarlo. Tra essi la Bosnia-Erzegovina». «È su questo futuro che, con la Filarmonica della Scala, l’Italia punta - conclude Corrias - convinta che musica e cultura possano contribuire ad accelerare questo percorso di pace e stabilità».
Il Concerto per la Pace, promosso anche da Unicredit, sarà trasmesso in diretta su Rai 5, sulla Tv pubblica bosniaca (Bhtv) e in Europa sul circuito Eurovisione. A Sarajevo, per poter venire incontro alle già numerose richieste del pubblico, sarà fruibile su maxi schermi collocati, oltre che nella piazza del Teatro Nazionale, davanti ai principali edifici storico-religiosi della città antica: la Cattedrale Ortodossa, la Cattedrale Cattolica, la Piazza di Sebilj e l’Antica Sinagoga.
A dirigere la Filarmonica sarà Ottavio Dantone, alla testa dell’orchestra in numerosi concerti in Scala e in tournée e interprete raffinato di musica Barocca, in un programma che presenta la Sinfonia n. 7 in re magg. K45 di Mozart, le arie Disserratevi o porte d’averno, Naufragando va per l'onde e il duetto Dolci chiodi, amate spine dalla Resurrezione di Händel e lo Stabat Mater di Pergolesi per soprano, contralto e archi. Le voci sono del Soprano Roberta Invernizzi e del contralto Delphine Galou.
«Sono commosso e onorato – afferma il maestro Dantone - di poter partecipare a questa importante commemorazione nella città di Sarajevo. La musica ha il potere di accomunare gli uomini. La cultura può generare anche la cultura del vivere civile. Nell'antichità l'armonia della musica si è ispirata a quella universale. Oggi mi auguro che le note di questo concerto possano dare un piccolo contributo, e ispirare la comprensione reciproca e una migliore armonia nella nostra società».
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