La Salus “raddoppia” Da gennaio a Tirana un ospedale privato

Per l’operazione creata una società fra Policlinico Triestino Finest e un dentista albanese laureato a Trieste

di Giuseppe Palladini

La clinica Salus festeggia i 50 anni (a dicembre) con la nascita di un nuovo ospedale polispecialistico. Non a Trieste, però, ma a un migliaio di chilometri più a sud. A gennaio aprirà infatti “Salus Tirana”, struttura sanitaria privata nata da un accordo fra un odontoiatra albanese, Olti Pecini, laureatosi e specializzatosi a Trieste, e che che da diversi anni gestisce a Tirana la clinica dentale Medi-tel, il Policlinico Triestino spa che gestisce la casa di cura Salus, alcuni soci triestini e Finest, la finanziaria la cui “mission” è favorire l’internazionalizzazione delle aziende del Triveneto.

Nel dicembre 2008 è stata così costituita la società di diritto albanese “Salus Tirana”, partecipata come detto da Policlinico Triestino spa, Salus Holding (che riunisce soci privati di Trieste), Finest e dall’odontoiatra albanese con la sua famiglia. Di questa società i partner italiani detengono complessivamente il 50%.

«Scelto il terreno in una zona non lontana dal centro di Tirana ma vicina all’aeroporto e alla strada di collegamento con Durazzo - racconta Davide Gregori, direttore della Salus e amministratore di Salus Tirana - abbiamo poi individuato i progettisti, lo studio LG di Luigi Semerani e Giampaolo Venier, per la progettazione edilizia, mentre per la parte impiantistica e ingegneristica ci siamo rivolti a professionisti albanesi, come pure albanesi sono le imprese impegnate nella costruzione. Nell’agosto di due anni fa - aggiunge - è iniziato lo scavo delle fondamenta; fra un mese la costruzione sarà conclusa. In Italia per realizzare un ospedale privato analogo ci vorrebbero 5-6 anni».

Se l’ospedale vero e proprio inizierà ad operare a gennaio, nel centro della capitale da circa un mese è intanto in funzione un poliambulatorio multispecialistico di Salus Tirana, coordinato dal dott. Andrea Palmieri, otorinolaringoiatra di Monfalcone, tra i promotori di “Salus Tirana” oltre che amico dell’odontoiatra albanese.

Ma perchè il Policlinico Triestino, volendo crescere, ha scelto un città così lontana? «Purtroppo in Italia, e nella nostra regione in particolare, le case di cura convenzionate hanno molte difficoltà per crescere - spiega Guglielmo Danelon, presidente del Policlinico Triestino spa, che nell’operazione-Albania è affiancato anche dal vicepresidente Franco Stock -. Da anni l’espansione è limitata dai budget imposti dalla Regione, e le previsioni non sono rosee viste le difficoltà del bilancio regionale. Così - prosegue - si è pensato a un’iniziativa all’estero. In un primo momento abbiamo guardato alla Slovenia, ma un po’ per la lingua un po’ per non aver trovato il giusto interlocutore quella scelta è stata abbandonata. Poi ci è capitato di incontrare Pecini, medico-imprenditore albanese, che dopo la specializzazione a Trieste ha mantenuto rapporti con la nostra città».

Da quell’incontro l’idea del nuovo ospedale ha iniziato a prendere forma, con numerosi e sempre più frequenti viaggi a Tirana. «Dell’Albania - spiega ancora Danelon - ci è piaciuto intanto che l’italiano è molto diffuso, e anzi sarà la lingua ufficiale del nuovo ospedale. C’è poi molta ammirazione per i professionisti italiani. L’Albania è inoltre un paese in crescita, che ha voglia di entrare nell’Unione europea, nel quale sono in corso importanti trasformazioni sociali ed economiche. In tre, quattro anni che andiamo a Tirana, la città ha cambiato volto».

Salus Tirana, ospedale che vuole essere italo-albanese in tutti i sensi, dovrà confrontarsi nella capitale schipetara con altre due strutture sanitarie private. «I nostri concorrenti - precisa Davide Gregori - saranno un grande ospedale greco e un altro di inziativa turca, quest’ultimo il primo di certe dimensioni, aperto nel 2008».

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