La Rosa di Gorizia diventa un giallo sul web

Una mano anonima ma competente ha modificato la pagina Wikipedia dedicata al radicchio cancellando il riferimento all’attività dell’imprenditore Santinelli
Di Roberto Covaz

La Rosa di Gorizia diventa un giallo sul web. Dalla pagina Wikipedia dedicata al prelibato ortaggio goriziano una mano esperta ha cancellato ogni riferimento dell’imprenditore Massimo Santinelli, titolare di Biolab e dell’azienda agricola La rosa di Gorizia. La “correzione”, effettuata in otto interventi, è avvenuta dalle 12.11 alle 14.14 di martedì 27 ottobre. Ma Santinelli si è accorto solo ieri. Sparito anche il link al sito www.rosadigorizia.com, che lo staff di Santinelli ha provveduto già ieri a reinserire.

Il ritocco ha interessato la voce Tutela del prodotto. Si legge: “La Rosa di Gorizia è riconosciuta come PAT, prodotto agroalimentare tradizionale della Regione Friuli-Venezia Giulia. I produttori locali sono riuniti nell' Associazione Produttori Radicchio Rosso di Gorizia, Rosa di Gorizia e Canarino, costituita nel 2010 con l'intento di valorizzare l'unicità del prodotto e di ricordarne i confini di coltivazione all'interno del comune di Gorizia come da tradizione. Il comune stesso appoggia l'associazione per l'ottenimento del marchio De.Co., denominazione comunale d'origine. Attualmente l' Associazione Produttori Rosa di Gorizia e Canarino ha ottenuto la certificazione di Marchio Collettivo Italiano ed e' in attesa del riconoscimento come Marchio Collettivo Europeo. L'Associazione Produttori cosi' e' stata legittimata al ruolo di protettrice di questa eccellenza Italiana. La Rosa di Gorizia, essendo considerato il radicchio più' chic al mondo ed avendo estimatori soprattutto nell'alta ristorazione mondiale, e' anche il più' copiato. A difesa dell'originalita' e della qualità' di questo prodotto si e' schierata, a fianco dell'Associazione Produttori Rosa di Gorizia e Canarino, l'Associazione Slow Food che collabora alla difesa di questa specialità' gastronomica friulana. Il marchio Slow Food rappresenta quindi un segno distintivo della provenienza e dell'originalita' di questo prodotto”. Rispetto al testo precedente è stato tagliato il seguente capoverso: “Il marchio Rosa di Gorizia è stato poi registrato da Massimo Santinelli, titolare di Biolab e da anni inserito nel campo dell’alimentazione vegetariana, per favorirne la commercializzazione...”.

Nel nuovo testo si utilizza l’aggettivo chic per il radicchio. Si tratta di una novità che suggerisce lo slogan “La rosa sciccosa”. Chic fa pensare a un lessico femminile, mah... Notare gli accenti: sono diversi rispetto al resto della pagina di Wikipedia.

La rosa di Gorizia dovrebbe essere il fiore all’occhiello dell’offerto gastronomica cittadina, invece sembra essere una zavorra. Tra associazione produttori e Santinelli i rapporti non sono improntati certo alla collaborazione. Questo non significa, e lo sottolinea pure l’imprenditore “verde”, che ci siano gli estremi per sospettare gli “amici” dell’assoproduttori. Chi ha inserito il nuovo testo è persona molto informata e competente. Utilizza lessico burocratico, a parte l’aggettivo chic. Molto amareggiato Santinelli: «La pagina Wikipedia l’avevo commissionata io anni fa a un gruppo di studenti dell’Università di Udine. E proprio nello spirito di Wikipedia è sempre stata aperta a tutti i contributi: più e meglio si parla della rosa, maggiori sono i vantaggi per tutti. Il boicottaggio alla mia azienda, per ora anonimo, è un segnale affatto piacevole. Non ho intenzione di adire le vie legali, aspetto di osservare gli eventi. L’autore dell’inserimento se è corretto dovrebbe reinserire la parte che mi riguarda. Sono anch’io un operatore del settore agricolo, coltivo e diffondo la rosa di Gorizia con orgoglio». L’anonimo correttore dà comunque una notizia: la rosa è in attesa di ricevere il Marchio Collettivo Europeo.

Produrre più rosa è nell’interesse di tutti, degli agricoltori, dei ristoratori e, non ultimi, degli studenti, quelli dell’istituto agrario Brignoli in particolare. Santinelli accusa l’ennesimo colpo ma non cede. Intanto Gorizia continua a farsi del male.

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