La rivoluzione del “bio” che trasforma il mondo
Restano pochi dubbi, la biologia ha ormai invaso la vita quotidiana, dizionario compreso. Il trend dei bio-neologismi è cominciato con la bio-compatibilità (riferito a materiali non dannosi per le cellule viventi), la bio-diversità (la varietà di specie viventi in un ecosistema) e la bio-ingegneria (un ramo dell’ingegneria che si occupa di materiali e macchinari di utilizzo in medicina). Poi è continuato con la bio-tecnologie, vere reginette del nuovo mondo.
Grazie a queste abbiamo più di 300 farmaci biologici, come l’insulina, molti vaccini e gli anticorpi monoclonali che hanno rivoluzionato la terapia dei tumori. Prodotti delle bio-tecnologie sono anche piante di riso resistenti alla siccità, zanzare geneticamente modificate per resistere alla malaria o salmoni tre volte più grandi di quelli normali. I bio-diesel sono carburanti ottenuti da olii derivati dalle piante.
A differenza dei carburanti ricavati dal petrolio, inquinano meno e derivano da fonti rinnovabili; quando si riuscirà a produrli in maniera economica dalle bio-masse – i prodotti di scarto di derivazione soprattutto agricola, come la cellulosa – all’interno di grandi bio-reattori, forniranno energia pulita e sostenibile. Il boom del bio ha creato anche nuove professioni, come il bio-informatico, che usa il software per studiare la complessità dell'informazione genetica (super-richiesti da laboratori e aziende bio di tutto il mondo) o il bio-eticista, che si occupa dei problemi morali legati alla manipolazione degli organismi viventi.
E non manca ovviamente chi si approfitta del trend. Non penserete davvero che esistano nella scienza vera la bio-dinamica (secondo il dizionario, "un metodo di coltivazione biologica che incorpora principi astrologici e spirituali") o la terapia bio-energetica (“un sistema olistico in cui il massaggio e altre terapie fisiche sono usate in congiunzione con la psicoterapia”)? E, infine, c’è anche chi prova a proporre una crasi coniando ulteriori neologismi, come BioHiTech, un possibile nuovo settore, per ora ancora solo locale, che unisce tecnologia elettronica per le apparecchiature biomedicali, ingegneria del software e biotecnologie.
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