La rivolta contro i soffiatori a Trieste: «Alzano polveri e rifiuti»

I cittadini lamentano l’uso disinvolto dello strumento per la pulizia delle strade Sotto accusa anche il rumore eccessivo e la mancata raccolta dei cumuli di foglie
Altran Mf-IRIS, pulizia strade
Altran Mf-IRIS, pulizia strade

TRIESTE Scatta a Trieste la rivolta contro i “soffiatori”. I cittadini criticano lo strumento utilizzato dagli addetti alla pulizia delle strade che, a loro parere, non farebbe altro che sollevare nuvoloni di robaccia: polvere, sabbia, foglie e altri rifiuti. «L’uso disinvolto di questo mezzo di spazzamento – sostengono – deve essere proibito. Fa rumore e, soprattutto, alza nuvole di polveri creando grossi problemi a chi passa lì accanto e non solo».

L’utilizzo dei soffiatori è previsto nell’appalto con il quale AcegasApsAmga assegna a Italspughi, cooperativa Sole e Quercia Ambiente la pulizia delle strade cittadine. Questo strumento che spinge con un forte getto d’aria fogliame, mozziconi di sigarette, cartacce, deiezioni canine e polvere viene utilizzato in molte zone della città e ha il vantaggio di riuscire a effettuare un’efficace pulizia anche sotto le automobili, raggiungendo punti che difficilmente una scopa riuscirebbe a ripulire. I cumuli di rifiuti spinti in un unico punto dai soffiatori vengono poi raccolti al passaggio dei mezzi aspiratori.

I cittadini segnalano però l’utilizzo non sempre corretto di questi strumenti da parte di alcuni operatori, che con il loro “soffio” investirebbero i passanti o spingerebbero le foglie nelle caditoie. Altri denunciano cumuli di foglie che non sarebbero mai stati raccolti dall’aspiratore. «Non è giusto generalizzare – sostiene Luisa Polli, assessore all’Ambiente –, ma è ovvio che sta al singolo operatore lavorare con professionalità, onestà e sensibilità».

Nelle vie più strette, dove i mezzi di aspirazione non passano facilmente, gli operatori continuano a utilizzare le scope. Alle proposte dei cittadini di bagnare il terreno prima dell’utilizzo del “diabolico” soffiatore o di usare degli aspiratori che raccolgono e non spingono i rifiuti e le polveri, l’assessore replica: «Se le foglie sono bagnate il soffiatore non riesce a fare il suo lavoro – spiega –, mentre gli aspiratori non risolvono il problema delle polveri, perché escono comunque dal sacco che contiene il raccolto. La classica “ramazza” - aggiunge - alza comunque polveri, richiede più tempo e di conseguenza i costi aumentano».

Quasi un anno fa Polli aveva accolto una mozione del Movimento 5 Stelle dove si evidenziava il problema dell’utilizzo dei soffiatori a Servola, Valmaura e Chiarbola e si chiedeva all’amministrazione di passare dal sistema di pulizia con i soffiatori a quello del lavaggio stradale. Da alcune settimane Polli ha dato indicazioni di sospendere l’utilizzo dei soffiatori a Servola. «Non è provato che sollevando polvere i soffiatori provochino problemi alla salute, ma ho ritenuto doveroso raccogliere il disagio di chi abita a Servola, dove è conclamato sussista un grado di inquinamento da polveri superiore al resto della città, e far sospendere l’uso di questi strumenti in quella zona» specifica Polli.

Italspurghi che ha in appalto la pulizia delle strade di Servola ha avviato ora l’utilizzo delle spazzatrici ad acqua con un operatore a terra che interviene dove il mezzo meccanico non arriva. Pulire le strade con questo metodo richiede più tempo. Il lavaggio stradale prevede una modifica al Pef che necessita dell’approvazione del Consiglio comunale. «Auspico un parere favorevole trasversale per dare risposte a questa gente – dichiara Polli –. In generale comunque si stanno valutando nuove modalità e tecnologie di pulizia delle strade».

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