La rivincita sul fuoco dei casoni di Marano

Ricostruiti dopo il rogo di un anno fa le storiche costruzioni di Capitan Geremia. E la famiglia di allarga

MARANO LAGUNARE. Ricostruiti i casoni museo di Capitano Geremia andato a fuoco all’alba del 10 giugno 2017 alle Foci dello Stella nella Laguna di Grado e Marano. Due i casoni distrutti un anno fa: uno era lo storico casone di Capitan Geremia, patrimonio della civiltà lagunare visitato ogni anno da migliaia e migliaia da studenti e turisti. L’altro un casone ristoro. Il casone “didattico” contiene anche un piccolo museo lacustre, in cui trovavano posto le attrezzature raccolte negli anni. Il sito lagunare è raggiungibile solo con la motonave Nuovo Saturno del comandante Adriano Zentilin, che è succeduto al comando allo zio Geremia.

La storica ditta “Geremia navigazioni”, ha voluto rifare i casoni in vista del cinquantesimo anniversario di fondazione (1969–2019) e rilanciare l’attività con la costruzione delle nuovissima motonave “La Rosa dei venti” che da ieri è andata a sostituire “La Stella polare” nel servizio marittimo Saf Marano–Lignano. Nell’attività della famiglia Zentilin, sono entrati anche i figli di Adriano, Martino (ingegnere navale), Alberto (che si sta diplomando allo Zanon) e Nicolò (che si sta laureando in Economia e gestione aziendale), «tutte competenze che tornano utili all’attività di famiglia», commenta il papà, «alle quali si aggiunge la mamma ragioniera che si occupa della parte e amministrativa e... stira le camicie».

Come racconta Adriano per ricostruire i casoni sono servite molte autorizzazioni in quanto sono ubicati all’interno di una riserva naturalistica e i casoni fanno parte di questo contesto storico ambientale e della tradizione, per cui vanno ricostruiti in legno e canna palustre.

«Fanno parte della nostra conoscenza e della nostra cultura– dice – e rappresentano uno dei patrimoni della Laguna di Marano». Ma cos’è il casone? Si tratta di costruzioni di canna palustre, rimaste esternamente identiche a quelle dei secoli scorsi, usate dai pescatori come rifugio e casa durante il periodo della pesca. Un tempo veniva usata sia per riporre gli attrezzi da pesca e caccia che per mangiare, ripararsi dalla pioggia e dormire. Oggi la gran parte dei casoni sono stati ristrutturati, ma all’esterno hanno conservato la loro tradizionale struttura in legno e canna palustre.

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