La riunione del Piccolo a Melara, così i cittadini hanno assistito alla creazione del giornale
Mercoledì mattina, per la seconda volta dopo la prima tappa al Caffè degli Specchi, i giornalisti del Piccolo sono usciti dalla redazione permettendo ai cittadini di assistere a uno dei momenti clou del lavoro del quotidiano
TRIESTE Un’ora di dialogo fra i responsabili delle varie sezioni che compongono il giornale, accompagnata da suggerimenti e correzioni, ma anche da discussioni più o meno animate. Alle 11 di ogni mattina, Il Piccolo prende forma così, nella riunione centrale della giornata che stabilisce la gerarchia delle notizie del giorno successivo, lo “scheletro” che verrà rimpolpato nelle ore seguenti.
Mercoledì mattina, per la seconda volta dopo la tappa di qualche settimana fa al Caffè degli Specchi, i giornalisti del Piccolo sono usciti dalla redazione permettendo ai cittadini di assistere a uno dei momenti clou del lavoro del quotidiano.
In questo caso, la scelta del luogo è ricaduta sulla Biblioteca comunale del quadrilatero di Melara, dove una ventina di persone si è presentata per prendere parte all’iniziativa. In realtà, spiega il vicedirettore con delega al Piccolo Fabrizio Brancoli rivolgendosi al pubblico incuriosito, «il lavoro del giornale inizia anche prima, alle sette o alle otto del mattino, così da arrivare alla riunione già con le indicazioni necessarie».
Dal lungo tavolo allestito al centro della sala, dove sono posizionati i computer assieme alle copie del giornale, diverse volte Brancoli interviene per spiegare i meccanismi con cui si sviluppa la riunione, cercando al contempo di farla procedere nel modo più genuino. I presenti ascoltano silenziosi ma senza un minimo di imbarazzo, sicché il tutto si svolge in un’atmosfera rilassata e stimolante.
Sotto il coordinamento del caporedattore Alessio Radossi, è proprio Brancoli a dare il via alla riunione, con un commento sul lavoro portato a termine il giorno prima. In particolare, Brancoli individua due articoli, uno a firma di Claudio Ernè sulla storia dell’Ursus e l’altro di Francesco Fain da Gorizia, che danno, rispetto agli argomenti trattati, «un’interpretazione in più».
La parola passa quindi ai responsabili dei diversi settori, con la presentazione delle notizie maggiori e del loro collocamento in pagina. Anche in questo caso, è Brancoli a spiegare la stesura del cosiddetto «timone», il prospetto delle pagine del giorno dopo che viene compilato durante il corso degli interventi: «Ogni mattina l’agenzia di pubblicità ci fornisce gli spazi su cui poi viene costruito il giornale. Il problema non è riempirli – aggiunge – quanto piuttosto scegliere che cosa metterci».
Per il reparto Cultura e spettacoli, presentato da Fabio Dorigo, il focus è il “Festival Scienza e Virgola”, mentre nelle pagine sportive – guidate da Roberto Degrassi – al centro c’è ancora la Triestina, alla sua terza vittoria di fila.
Seguono Monfalcone e Gorizia, illustrate da remoto da Pietro Comelli, per le quali a destare stupore è soprattutto la vicenda del parroco cui verrà intitolato il Museo civico di Grado.
Il giro delle sezioni continua con la cronaca di Trieste, coordinata da Matteo Unterweger e Pietro Rauber, quindi l’attualità e gli esteri rappresentati da Paola Bolis e Maddalena Rebecca, per finire con gli editoriali curati da Maurizio Cattaruzza e il reparto web, gestito in questo caso da Elisa Lenarduzzi.
Ma i veri protagonisti sono stati i cittadini, intervenuti immediatamente dopo con le loro storie e segnalazioni.
Riproduzione riservata © Il Piccolo