La riqualificazione di Casa Francol

di Massimo GrecoCasa Francol, dopo decenni di incuria e di incerti destini, torna di moda. L’antico edificio diventa il perno di un’operazione riqualificativa dedicata all’area di via Crosada e immediate adiacenze. È il classico tassello mancante nel recupero di Cittavecchia correlato al piano Urban, eurofinanziato nella seconda metà degli anni ’90 per ridare vivibilità e dignità al degrado che si estendeva tra Cavana e l’Arco di Riccardo: nelle casse comunali continuavano a danzare 1,4 milioni di euro inesplosi che pochi giorni orsono hanno trovato finalmente l’artificiere.
Nel senso che il Comune ha pubblicato sul suo sito una “consultazione preliminare di mercato”, procedura prevista dal nuovo Codice degli appalti varato nel 2016, con la quale vuole sondare interesse e intenzioni di operatori privati a investire sul “pentalatero” disegnato da Casa Francol, Umi 13 (417 metri quadrati edificabili a lato di Casa Francol), via di Crosada, l’ex parking delle auto municipali, la zona archeologica limitrofa.
C’è tempo fino al 15 maggio per mandare al Comune la documentazione richiesta, non vincolante: alla consultazione possono partecipare aziende singole o in “ati” (associazione temporanea di impresa), liberi professionisti. Il referente dell’amministrazione è il direttore dei Lavori Pubblici, Enrico Conte.
Cosa cerca la giunta Dipiazza? Cerca alleati privati con i quali sottoscrivere una convenzione mirata a un project financing. Il Municipio ha la proprietà degli asset immobiliari e detiene 1,4 milioni di euro da impiegare: vuole realizzare una serie di “unità abitative ammobiliate a uso turistico”, risistemando uno spicchio di centro storico ancora allo stato brado. Il ragionamento del Municipio, su forte impulso dello stesso sindaco Dipiazza, verte su tre spunti: smettere di impiegare quattrini senza incassare, puntare sull’attrazione turistica, rendere presentabile e urbanisticamente coerente l’area Crosada-Teatro romano. Siamo nella zona A0-Centro storico, soggetta a Piano attuativo di iniziativa pubblica, ancora da approvare, ma è applicabile – puntualizza il documento comunale – una disciplina transitoria degli interventi. In particolare, al Municipio interessano partner in grado di gestire le residenze turistiche una volta realizzate e di costruire sull’Umi 13 (a fianco di Casa Francol, come abbiamo detto) un ulteriore stabile destinato a ospitare i visitatori della città. Per questo ulteriore stabile «viene proposto un linguaggio architettonico contemporaneo teso a sottolineare l’originalità e la particolarità dell’intervento». Il compendio recettivo, delineato sommariamente nel testo della “consultazione preliminare”, verrà corredato da un caffè, un ristorante, un locale musicale, opere che in sostanza possano concorrere alla gestione economica del “residence”. Naturalmente bisogna pensare a via di Crosada, collegamento tra via del Teatro Romano e via dei Capitelli, provvedendo alla ripavimentazione stradale.
La consultazione preliminare produce anche una rapidissima schedatura del “pentalatero” coinvolto. Si comincia dai 1060 metri quadrati di Casa Francol, distribuiti su 4 livelli di superficie: lo stabile ebbe una ristrutturazione statica nei primi anni Duemila. Allora si pensava di farne una sede per le associazioni. Più tardi si ipotizzò di allestire il quartier generale di Esatto. Umi 13 si estende per 417 mq e potrebbe accogliere un edificio con una superficie complessiva di quasi 1100 mq. Da via di Crosada si può accedere ai 600 mq dell’ex parking riservato alle vetture comunali. Poi c’è il capitolo archeologico. La consultazione chiarisce che l’operazione dovrà essere condotta con la collaborazione della Soprintendenza.
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