La ripresa al Tribunale di Gorizia blindata e con udienze “virtuali”
GORIZIA Nulla sarà come prima. Dopo il 15 aprile, salvo ulteriori proroghe (si parla fino all’11 maggio), anche al Tribunale di Gorizia si affronterà la ripresa a “piccole dosi”. Un’attività parziale caratterizzata da accorgimenti stringenti, per arrivare a regime il primo luglio, dopo una fase intermedia. Nelle aule giudiziarie si profilano scenari all’insegna di modalità “adattate” alle esigenze di sicurezza, fino a ipotizzare udienze “virtuali”, in videoconferenza. L’avvocato Francesco De Benedittis, presidente dell’Ordine provinciale degli avvocati, fa il punto della situazione. «Nulla sarà come prima, ma quanto verrà messo in atto per consentire un graduale ritorno verso l’attività ordinaria potrà rappresentare un patrimonio di efficienza acquisito». De Benedittis, infatti, guarda a questa esperienza emergenziale anche come un’opportunità per migliorare il sistema organizzativo della giustizia e di quanti vi operano. «Non possiamo che pensare e agire in positivo».
E aggiunge: «L’Ordine è in contatto con il presidente del Tribunale, Giovanni Sansone, e il procuratore capo, Massimo Lia, che si stanno prodigando non solo per gestire questa situazione di emergenza ma per ipotizzare le condizioni più opportune ai fini della ripresa dell’attività. Emerge il dato condiviso che tutte le udienze dovranno essere svolte nella massima sicurezza. Nell’ambito civile la trattazione dei procedimenti avverrà dove possibile in forma scritta, senza comunque ledere i diritti delle parti. In presenza di testimoni si tratterà di prevedere modalità di ampia tutela. Anche nel settore penale i provvedimenti potranno essere di diverso tipo, secondo varie graduazioni, considerando presenze in aula scaglionate o la videoconferenza in ordine allo svolgimento di udienze di convalida di arresti, direttissime e interrogatori di garanzia». Si sta lavorando in un contesto di working in progress. «Queste attività – continua De Benedittis – dovranno evidentemente rispettare il compiuto esercizio della difesa, unitamente alle relative esigenze e alla necessaria sicurezza».
Quanto al Consiglio dell’Ordine degli Avvocati, il presidente osserva: «Siamo impegnati affinché tutti i colleghi possano attrezzarsi anche sotto il profilo tecnologico a questa nuova fase, pur se oberati dagli impegni e dalle comprensibili preoccupazioni del momento». Parla del «ruolo importante della categoria» rivestito in questa emergenza: «In occasione dell’astensione dalle udienze l’avvocatura ha segnalato i forti rischi legati all’attività giudiziaria, non solo per i colleghi, ma anche per i giudici, gli operatori di giustizia e quelli amministrativi fino ai cittadini utenti del servizio. È stata condotta una battaglia di civiltà e di attenzione, portata avanti a livello nazionale con adesione pressoché totalitaria a Gorizia, riuscendo ad ottenere il provvedimento di sospensione dell’attività giudiziaria e delle udienze pur a discapito dell’interesse proprio degli avvocati.
Ma resta una situazione pesante che dura da oltre un mese e che vede gli studi legali in grandissima difficoltà, anche economica, dai più piccoli a quelli più strutturati. Il Consiglio dell’Ordine sta fornendo e intende fornire supporti su più fronti agli iscritti, dalle informazioni relative ai provvedimenti susseguitisi anche in modo non chiaro e approssimativo, alle circolari interpretative, alle informazioni che giungono da altri Tribunali, oltre all’assistenza informatica e al supporto in materia di assistenza e previdenza a seguito degli interventi della Cassa Forense a seguito dell’emergenza Covid 19. La sezione “Coronavirus” del nostro sito è accessibile anche da parte dei cittadini e i provvedimenti sono visibili pure nella nuova pagina Facebook.
Siamo poi in contatto con l’unione dei Consigli dell’Ordine del Triveneto per fare squadra e orientare la politica ad assumere decisioni razionali e preservative dell’attività di giustizia, nel primario intento di garantire l’attività in massima sicurezza per tutti gli operatori». De Benedittis ricorda che il Consiglio dell’Ordine si riunisce in forma telematica pressoché quotidianamente, sia per assolvere alle incombenze ordinarie che per le questioni legate all’emergenza. «Voglio ringraziare i consiglieri dell’Ordine ed il personale che operano in modo costante e qualificato per cercare di lenire gli effetti nocivi di questa situazione seguendo ogni aspetto connesso in modo puntuale e tempestivo». Apprezzata la disponibilità del presidente del Tribunale, Sansone, con il quale l’Ordine è in contatto continuo e proficuo per superare le criticità che via via si presentano, e del procuratore capo Lia, promotore del protocollo per le udienze telematiche di convalida e direttissima da condividere con la Camera penale.–
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