La rinascita di Palazzo Biserini: nel 2020 ospiterà il museo della letteratura

TRIESTE Palazzo Biserini mostra il suo nuovo volto alla città. L’opera di restauro del pianoterra dell’edificio adiacente all’emeroteca di piazza Hortis si è appena conclusa: il prossimo passo sarà allestirvi un museo della letteratura innovativo, con spazi dedicati ai giovani e alla socializzazione, con tanto di nuovo collegamento tra piazza Hortis e via Santi Martiri.
Il risultato dei lavori e i progetti futuri sono stati presentati ieri in conferenza stampa, alla presenza del sindaco Roberto Dipiazza, dell’assessore alla Cultura Giorgio Rossi e dell’assessore ai Lavori pubblici, Elisa Lodi. I tre hanno annunciato che il Comune di Trieste è stato l’unico in regione ad aver rispettato tempi e modalità previsti dal bando Pisus, che ha cofinanziato il progetto per il 76% (una cifra di quasi 2 milioni di euro, su un totale di 2 milioni e 500 mila).
Il primo cittadino ha espresso «grande soddisfazione per quello che è stato un lavoro straordinario, che adesso restituisce alla città un pezzo del suo patrimonio storico con nuovi, splendidi spazi interni». Il cantiere, avviato nel 2018, ha interessato un’area di circa 1.800 metri quadrati, in precedenza occupati da depositi librari della Biblioteca civica e da materiali del Museo di Storia naturale.
Il piatto forte è la corte interna, coperta con una complessa struttura in metallo e vetro, che fungerà appunto da collegamento urbano tra via Santi Martiri e piazza Hortis. Le sale, al momento vuote, ospiteranno innanzitutto «un nuovo centro museale dedicato alla letteratura locale – ha spiegato Rossi –. I materiali su Svevo, Joyce e Saba saranno trasferiti qui, all’interno di un’area espositiva in pieno centro storico». Ma ci saranno anche spazi polifunzionali, adatti a ospitare conferenze oppure eventi e manifestazioni socio-culturali; aree espositive e di lettura tra cui un temporary shop dove esibire prodotti tipici locali; un negozio di libri e infine un bar, aperto ai passanti oltre che agli utenti della struttura. Il tutto sarà «accessibile anche alle persone con difficoltà motorie», ha sottolineato Lodi.
Il progetto dovrebbe essere realizzato appunto il prossimo anno, come preludio alla creazione del “contenitore museale transfrontaliero” in Porto vecchio, prevista anch’essa entro il 2020: l’amministrazione cittadina e, in particolare, l’assessorato alla Cultura vogliono spostare nel Magazzino 26 le masserizie del Magazzino 18, la sede dell’Immaginario scientifico nonché quella del Museo del mare. —
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