La resa dei conti a casa del principe sui senegalesi che bussano a Duino

DUINO AURISINA. Hanno annunciato la loro presenza anzitutto il sindaco, Vladimir Kukanja e la candidata del centrodestra, Daniela Pallotta. Ad accoglierli ci sarà il principe di Torre e Tasso, Carlo Alessandro, che ha dato la disponibilità della sala congressi del suo Castello, perché il tema gli sta a cuore. E poi ci saranno i residenti preoccupati, decisi a dire la loro.
È tutto pronto insomma a Duino per il pubblico incontro in programma oggi pomeriggio, sabato 11 marzo alle 14.30, nel corso del quale si affronterà l'oramai famoso tema del possibile arrivo, nell'edificio dell'ex mobilificio Arcobaleno, della comunità senegalese "mouride".

Un argomento che ha scosso gli animi, provocato reazioni di segno contrapposto, scatenato i commenti dei partiti, perché siamo pur sempre in campagna elettorale: a giugno si voterà per il rinnovo del Consiglio comunale. E oggi è facile prevedere che la discussione sarà animata, forte.
«Ho preparato una relazione - annuncia Vladimiro Mervic, esponente dei Cittadini per il golfo, che hanno promosso e organizzato l'incontro, in collaborazione proprio con il principe - che spero possa chiarire la nostra posizione. Diciamo no all'arrivo dei senegalesi per evidenti motivi logistici, per tutelare l'equilibrio che la nostra comunità ha raggiunto da anni, per evitare che Duino, cittadina votata al turismo, non sia più la stessa. Lungi da noi il razzismo e chi ci accusa di questo lo fa in malafede».

Fra gli invitati più attesi il sindaco Kukanja, da più parti accusato di «non avere assunto una posizione di netta contrarietà all'ipotesi dell'acquisto dell'immobile da parte dei senegalesi».
Ma la sua replica è semplice: «Non vedo come un ente locale come il Comune che rappresento possa intervenire in una trattativa fra privati che ha, come oggetto, la compravendita di un bene immobile. Forse coloro che mi accusano di immobilismo dovrebbero fare mente locale e ricordare che, quando hanno fatto le loro operazioni di acquisto di qualche bene immobile, non hanno certo chiesto l'intervento di un ente locale. Invece a chi sostiene che l'amministrazione potrebbe acquistare il bene oggetto del contendere per farne qualcosa che possa essere utilizzato dalla collettività - conclude il sindaco - ricordo che mai, come in questa fase, i comuni non hanno disponibilità finanziarie, perciò non possiamo proprio intervenire in alcun modo».

La candidata del centrodestra alla poltrona di sindaco, Daniela Pallotta, sottolinea subito che «il no della mia parte politica all'arrivo dei senegalesi non è certo dettato da una forma di razzismo, concetto che ci è estraneo. Ritengo però che il ragionamento debba partire dalla considerazione che l'arrivo di una moltitudine di senegalesi, con le loro tradizioni culturali e religiose, possa comportare situazioni ingestibili per un centro piccolo come Duino. Credo anche che il Comune abbia in suo potere gli strumenti urbanistici per verificare la fattibilità di un progetto del genere. In questo vedo la mancanza dell'attuale amministrazione che non ha incontrato i senegalesi per capire le loro intenzioni, perdendo così, come spesso le accade, di dare la giusta informazione alla popolazione».
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