La Regione sblocca i cantieri, Castelreggio decolla
TRIESTE. Lavori in corso, in barba al Patto di stabilità. Potranno essere avviati a breve una cinquantina di cantieri che interesseranno una trentina di comuni della regione, sui quali scenderà una pioggia di quasi 10 milioni di euro.
È l’effetto dell’applicazione della legge regionale 13/2014, con cui la Regione ha cercato di individuare delle soluzioni ai vincoli imposti dal patto di stabilità, che impedisce agli enti locali di utilizzare i finanziamenti regionali, in ossequio alle norme sul contenimento della spesa pubblica.
A beneficiare di questa legge saranno soprattutto i piccoli Comuni del Friuli Venezia Giulia, in tutto 28: da Aviano, che riceverà oltre un milione di euro per la realizzazione e il completamento di tre opere, a Duino Aurisina, al quale verranno erogati oltre 500mila euro per degli interventi di riqualificazione urbana e di ristrutturazione di alcuni immobili, fra i quali rientra la sistemazione dello stabilimento balneare Castelreggio, passando per Mariano del Friuli, dove verranno effettuati dei lavori presso il locale centro sportivo per 42mila euro.
«Questa norma – spiega l’assessore regionale ai Lavori pubblici Mariagrazia Santoro - ha introdotto la possibilità per gli enti locali di richiedere che i contributi regionali pluriennali per la realizzazione di opere pubbliche che si trovano in una fase di stallo a causa dei vincoli imposti dal patto di stabilità possano essere convertiti per realizzare un intervento diverso o più limitato rispetto a quello originariamente previsto. In questo modo, tra tutti gli enti locali che hanno fatto richiesta di conversione entro lo scorso marzo, siamo riusciti a sbloccare contributi per quasi 10 milioni di euro con cui verranno avviati cantieri del valore di 11 milioni».
Complessivamente sono state ammesse alla conversione tutte le 53 domande pervenute, riguardanti altrettanti contributi destinati all’apertura di cantieri in 28 comuni sparsi per tutto il territorio regionale. Nessuna delle quattro Province regionali, infatti, è rimasta esclusa da questa operazione. Gli enti locali sono stati così autorizzati a utilizzare i contributi pluriennali concessi o già incassati entro il 2015, per realizzare opere nuove, anche sommando le annualità incassate a fronte di diversi procedimenti contributivi, senza ricorrere a forme di indebitamento ed evitando di dover restituire all’amministrazione regionale i fondi già introitati e che attualmente non riuscirebbero ad utilizzare per l’intervento previsto in origine.
«È un risultato importantissimo per la ripresa economica e per la restituzione di un clima di fiducia tra gli enti locali e i cittadini – continua Santoro - . La Regione ha svolto al meglio il proprio ruolo di sostegno e continuerà anche nella fase di realizzazione delle opere a fornire i proprio supporto alle amministrazioni locali. Il primo passo sarà proprio garantire la celerità nell’autorizzare le varianti richieste che costituiscono le premesse tecniche per l'apertura dei cantieri».
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