La Regione mette in vendita Ronchi. Sul mercato il 55% delle azioni

Ok della giunta al nuovo bando. Fedriga: «Dobbiamo puntare a un milione e 200 mila passeggeri entro quattro anni» 
Bonaventura Monfalcone-13.06.2015 Battesimo d'acqua primo volo a Ronchi della Vueling e Aeroporto FVG-Ronchi dei Legionari-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-13.06.2015 Battesimo d'acqua primo volo a Ronchi della Vueling e Aeroporto FVG-Ronchi dei Legionari-foto di Katia Bonaventura

TRIESTE Questa volta si vende il 55% delle azioni dell’aeroporto di Trieste. La Giunta regionale, dopo che il primo bando per la cessione del 45% delle quote predisposto da Serracchiani era andato a vuoto, ha approvato all’unanimità le linee guida per la creazione del nuovo documento sulla base della proposta fatta dall’assessore alle Infrastrutture, Graziano Pizzimenti. Il governatore, Massimiliano Fedriga, rimarca che «puntiamo ad un partner che voglia sviluppare il traffico e i vettori, dando un servizio alle imprese e ai cittadini per garantire la mobilità e gli investimenti».

La Regione, che oggi detiene il 100% delle azioni, siederà al tavolo del Consiglio di amministrazione e le scelte strategiche «dovranno essere approvate all’unanimità. Se non verranno raggiunti gli obiettivi – aggiunge Fedriga – ci saranno prima delle penalizzazioni di carattere economico e poi la possibilità per l’ente di ricomprare ad un prezzo ridotto le azioni. Dobbiamo puntare a un milione e 200 mila passeggeri entro quattro anni». Si tratta di un traguardo abbastanza lontano visto che il record di Ronchi è di 882 mila passeggeri nel 2012, 727 mila nel 2016 ed in risalita a 780 mila nel 2017. L’attuale business plan prevede il superamento della soglia del milione di passeggeri nel 2020. Al momento, nelle linee guida volute dalla Giunta, non sono previste ulteriori opzioni di acquisto e la valutazione finale sarà fatta dopo quattro anni. Il bando costruito da Serracchiani era differente perché le quote cedute ammontavano al 45% e sarebbero potute crescere al 55% solo dopo un periodo di tre anni, in cui la Regione avrebbe valutato la performance del privato.

Fedriga ha inoltre rimarcato che «con l’attuale numero di passeggeri non abbiamo possibilità contrattuale rispetto a scali con numeri più importanti e questo comporta dei prezzi alti che comprimono la possibilità degli spostamenti con ripercussioni anche su chi vuole investire in Friuli Venezia Giulia». L’assessore Pizzimenti ha indicato i tre parametri del bando. «Oltre al numero di passeggeri, sarà indicato il Margine operativo lordo (differenza tra ricavi e costi, ndr) ed il piano investimenti». In sostanza chi presenterà le tre proposte migliori potrebbe vincere la gara qualora si presentasse più di un soggetto. «L’acquirente – si legge nelle linee guida – dovrà essere unico con un profilo nazionale o internazionale, in grado di supportare finanziariamente il piano degli investimenti 2016-2023 e, parallelamente, migliorare le previsioni dei principali parametri tecnico-economici del piano industriale».

Con la conclusione dei lavori del polo intermodale e la nuova collocazione degli spazi interni, sotto il profilo degli investimenti per i quali ci sono ancora 14 milioni, di importante rimangono le infrastrutture di volo. Il bando verrà preparato direttamente dall’aeroporto e approvato dalla Giunta che poi lo presenterà al ministero dell’Economia e delle Finanze e dall’Enac e poi dal ministero dei Trasporti. –
 

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