La Regione mette in vendita il “pied-à-terre” di via Filzi
Ci hanno dormito prima Renzo Tondo, poi Debora Serracchiani in quei 120 metri quadrati al terzo piano di via Filzi 21, a un passo dal Consiglio regionale. Appartamento d’appoggio quando i due governatori sceglievano di non rientrare in Friuli, soprattutto nelle serate in cui i lavori d’aula si prolungavano oltre l’ora di cena. Ma un uso così esclusivo, parola dell’assessore alla Finanze e Patrimonio Barbara Zilli, viene ora visto come «privilegio antistorico e ingiustificato». Al punto che la Regione mette in vendita quel bene di sua proprietà. Con l’obiettivo di incassare il valore recentemente stimato dal Servizio conservazione del patrimonio immobiliare: 205 mila euro.
Non proprio la casa di Tito a New York, venduta mesi fa per 12 milioni di dollari, ma è comunque uno spazio a disposizione dei presidenti del Friuli Venezia Giulia a partire dal 2008. Con la Lega al governo, quelle stanze – ingresso, cucina con terrazzino e ripostiglio, soggiorno con sala da pranzo, due camere e due bagni, pure una lunga terrazza – non servono più. Come da informazioni trasmesse dalla direzione Finanze, l’amministrazione acquistò l’appartamento (che risale agli anni Sessanta) nel 1998 da Società Immobiliare triestina per sistemarvi gli uffici di via Genova destinati all’epoca a essere assegnati all’Ince, in base ad accordi con il ministero degli Affari esteri. Usato poi anche come locale di rappresentanza e foresteria dall’Ufficio di Gabinetto della Regione, nel 2008, per decisione della giunta Tondo, l’alloggio è stato rinnovato, con adeguamento alla normativa di settore dell’impianto elettrico e di quello termico, rinnovamento dei servizi igienici e risistemazione del parquet.
A usarlo è stato più il presidente carnico che non la governatrice democratica. A sentire Serracchiani si è trattato nulla di più che di un utilizzo saltuario. Di certo quei locali non hanno ospitato alcuna riunione politica, memorabile o meno che fosse. L’arredamento è decoroso, senza tuttavia essere di lusso. Per qualcuno l’acquisto potrebbe essere un affare, in un contesto immobiliare di pregio in qui spiccano il Narodni Dom dell’architetto Max Fabiani, degli inizi del 1900, il palazzo ex Arrigoni (già sede della Kreditna), del 1925 e, di fronte alla facciata principale, l’edificio realizzato nel 1895, dapprima sede dell’amministrazione delle Ferrovie austriache e poi degli uffici delle Ferrovie dello Stato.
La Regione, però, la sua decisione l’ha presa. «L’appartamento è al momento inutilizzato e risulta dunque un costo inutile per la pubblica amministrazione e di conseguenza per i cittadini», sottolinea Zilli informando che la cessione avverrà senza costi per l’amministrazione, giacché a farsi carico degli importi collegati alle pratiche di vendita sarà l’acquirente. La strategia, insiste l’assessore, «rimane quella dell’utilizzo oculato delle risorse pubbliche». E non finisce qua: «Si tratta della prima di una serie di iniziative che consentiranno finalmente di valorizzare il patrimonio immobiliare non strategico e che può invece rappresentare un’occasione per l’iniziativa privata». I presidenti senza camera da letto d’emergenza? La soluzione c’è già: «All’interno del palazzo della giunta – chiosa Zilli – adibiremo una stanza a uso foresteria». –
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