La Regione intima ad Arvedi di ridurre i livelli di rumore
Entro il 31 dicembre 2018 Arvedi dovrà intervenire sugli impianti della Ferriera per garantire comunque, anche in assenza del Piano comunale di classificazione acustica (Pcca) di competenza del Comune di Trieste, il rispetto dei limiti acustici imposti dal Decreto del presidente del Consiglio del primo marzo 1991.
È quanto previsto dalla diffida inviata dalla Regione all’azienda ed elaborata sulla base delle rilevazioni fonometriche eseguite dall’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente del Friuli Venezia Giulia (Arpa Fvg).
Lo rende noto - con un comunicato stampa diffuso nel primo pomeriggio di ieri - l’amministrazione regionale, all’indomani dell’avviso inoltrato dalla stessa Regione al Comune nel quale l’ente presieduto oggi da Debora Serracchiani sollecitava quello guidato da Roberto Dipiazza ad adottare per l’appunto al più presto un Piano acustico in modo da scongiurare il rischio di possibili futuri contenziosi con l’attuale proprietà dello stabilimento siderurgico.
La nota - divulgata ieri dall’amministrazione Serracchiani - fa presente che «dopo aver eseguito, su indicazione della Regione e della stessa Arpa Fvg, alcuni interventi di mitigazione del rumore, la società aveva infatti proposto di progettare ulteriori azioni entro 10 giorni dall’approvazione del Piano di classificazione acustica comunale e di realizzarli entro un anno dal medesimo termine, in funzione delle difficoltà di programmazione derivanti proprio dalla mancata adozione del Pcca da parte dell’amministrazione cittadina», e che, il Piano acustico in questione, «in base alla normativa», si sarebbe «dovuto» adottare «entro il 25 marzo 2014».
«A tutela della salute dei cittadini - prosegue la nota diffusa dall’amministrazione regionale del Friuli Venezia Giulia - la Regione ha, invece, ritenuto prioritaria la riduzione della rumorosità dell’impianto siderurgico e ha imposto ad Acciaieria Arvedi di trasmettere entro 10 giorni il nuovo cronoprogramma delle attività necessarie per conseguire il rispetto dei limiti normativi vigenti, tenendo conto dei tempi tecnici strettamente necessari per la realizzazione degli interventi».
Nello specifico, fa sapere ancora il comunicato della Regione - «il provvedimento impone interventi in nove punti identificati quali sorgenti che contribuiscono in maniera significativa al campo acustico complessivo dell’acciaieria triestina». Ed «è stato inviato», oltre che all’azienda, «anche al Comune, all’Arpa, all’Azienda sanitaria universitaria integrata, al Comando provinciale dei vigili del fuoco e al ministero dell’Ambiente».
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